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Pianura  

Frossasco. La paura del ritorno del progetto inceneritore

Frossasco. La paura del ritorno del progetto inceneritore

Il Comitato Frossasco Ambiente mantiene alta l’attenzione: la trasformazione dell’ex Annovati in parco fotovoltaico è solo un’ipotesi che non esclude un ritorno al progetto inceneritore.

«La proposta di realizzare un campo fotovoltaico, al momento, è solo una delle ipotesi che sta vagliando l’azienda e soprattutto non scongiura in maniera chiara la futura attivazione dell’impianto di produzione con inceneritore, tanto più che l’intenzione dell’azienda è quella di installare i pannelli su terreni di pertinenza senza demolire fabbricati e impianti esistenti». Così si esprime il Comitato Frossasco Ambiente in merito alla notizia che Kastamonu avrebbe intenzione di convertire l’area industriale in un campo fotovoltaico.

Un’ipotesi ventilata in una una richiesta di parere preventivo trasmessa al comune di Frossasco. Nulla di definito, dunque.

 

Partire con l’attività per avere meno vincoli?

«Per la società – argomenta il comitato – potrebbe essere importante avviare una qualunque attività nel sito, perché quando un’azienda è già in attività le regole sono meno stringenti per ampliarsi o modificare il proprio business. D’altronde lo stesso manager di Kastamonu ha ammesso che quella di iniziare posando pannelli è una possibilità in un ventaglio di ipotesi, compresa quella di tornare sul vecchio progetto».

 

Sì al fotovoltaico, no secco all’inceneritore

Quello che è certo è che «il Comitato Frossasco Ambiente accoglierebbe favorevolmente lo smantellamento del sito per la realizzazione di un parco fotovoltaico, considerandolo un epilogo auspicabile per gli oltre 4mila cittadini che hanno firmato la petizione da noi promossa contro l’inceneritore», anche se, aggiungono, «è doveroso ricordare che l’amministrazione comunale di Frossasco pareva non essere contraria al precedente progetto, tanto da invitare più volte la multinazionale turca ad un confronto con la cittadinanza, dando modo ai rappresentanti di azienda di dare spiegazioni fuorvianti (l’inceneritore da 90 mila tonnellate è stato paragonato alle caldaiette installate nelle villette bifamiliari)». Solo dopo «una consistente protesta della cittadinanza, con gli agricoltori e i sindaci dei dintorni che hanno fatto fronte comune, è stata presa una posizioni da parte dell’amministrazione che hanno, sì, fermato momentaneamente la realizzazione del progetto, ma senza opporsi in maniera univoca all’avvio di attività inquinanti».

 

Frossasco Ambiente continua a vigilare

Il Comitato Frossasco Ambiente «auspica che un eventuale nuovo progetto sia reso pubblico dall’amministrazione comunale tempestivamente e per intero» e per ora «in mancanza di dichiarazioni univoche circa l’intenzione di abbandonare completamente i piani su un inceneritore che avrebbe impatto fortemente negativo sul territorio e in mancanza di una presa di posizione chiara da parte dell’amministrazione comunale, e resta in attesa e continuerà a vigilare affinché la salute dei cittadini della Val Noce e delle aree limitrofe sia tutelata».

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