22 Aprile 2013
Frossasco. Annovati sempre al centro del ciclone per crisi e inquinamento

Santoriello: «Non sapevamo se avessero realmente consegnato il concordato preventivo»
Continuano le alterne vicende dell’Annovati e del centinaio di dipendenti impiegati in questo stabilimento. Infatti dopo l’ipotesi del concordato preventivo presso il Tribunale fallimentare di Ravenna (sede legale del Gruppo Trombini), la Procura della Repubblica di Pinerolo ha presentato martedì 26 marzo scorso un’istanza di fallimento. «Questo perché – spiega il Sostituto Procuratore della Repubblica Ciro Santoriello – non sapevamo con sicurezza se avessero realmente consegnato una richiesta di concordato preventivo: per noi quelle erano solo notizie giornalistiche non verificate e non verificabili. L’unica strada quindi per averne la certezza era quella della richiesta di fallimento. Poi abbiamo ricevuto dei documenti che dimostravano che era effettivamente in atto il concordato. Di conseguenza il giudice, valutando che la loro sede legale è a Ravenna, ha reso a quel tribunale la competenza».
In tutto questo ancora non si comprende quale sia il reale futuro per i 128 lavoratori dello stabilimento frossaschese di pannelli in legno truciolare. Perché Andrea Trombini, già presidente di Confindustria Ravenna nel periodo 2003-2007 e titolare di attività nel mondo alberghiero e della ristorazione, attraverso la supervisione del tribunale sta presentato un vero e proprio piano di ristrutturazione aziendale per ridurre le dimensioni della propria azienda, ottimizzare le risorse, recuperare liquidità e proseguire la produzione evitando il fallimento. Pare inoltre che il gruppo stia trattando con un imprenditore straniero che, entrando nella compagine societaria con una iniezione di capitale, darebbe nel breve periodo una boccata di ossigeno e nel lungo periodo la possibilità di nuovi sbocchi su mercati stranieri. Quale sarà tuttavia il suo piano per i due stabilimenti (quelli di Frossasco e Luserna) non lo sappiamo anche se possiamo tristemente immaginarlo.
A tutti questi problemi economici e burocratici se ne aggiunge uno nuovo, che fa parte però degli evergreen dell’Annovati: il problema inquinamento. Nel caso specifico si tratta della necessità di smaltimento rifiuti: «C’è una vera e propria montagna di scarti di pannelli – ci racconta il sindaco di Frossasco Franco Cuccolo – Passando vicino allo stabilimento la si può vedere perché supera in altezza il muro di cinta. È una situazione chiaramente insostenibile. Infatti non si tratta solo di un problema d’estetica e d’inquinamento paesaggistico ma di un vero e proprio rischio: basti pensare a cosa accadrebbe se tutto quel legno prendesse fuoco. Abbiamo già provato a richiederne lo spostamento e lo smaltimento ma pare che per il momento si siano limitati a continuare ad ammassare. Inoltre sembra che non siano più considerati rifiuti ingombranti per cui non hanno neanche più bisogno dell’autorizzazione allo stoccaggio».
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