18 Ottobre 2022
Finalmente pronto “Piemonte”, il nuovo grattacielo della Regione
La Regione Piemonte ha preso in carico lo scorso 14 ottobre il grattacielo che diventerà il nuovo palazzo unico dove confluiranno i 2000 dipendenti regionali.
La Regione ha preso in carico Piemonte, il grattacielo di 43 piani alto 204 metri che diventerà il suo nuovo palazzo unico, nel corso di una cerimonia a cui hanno preso partecipato le autorità civili, militari e religiose del territorio (il video integrale).
Cirio: Da simbolo di inefficienza a luogo di cui essere orgogliosi
«Oggi si sana finalmente una ferita profonda – ha detto il presidente della Regione Alberto Cirio -. Quest’opera nacque più di 20 anni fa da una intuizione corretta e utile, ovvero unire in un unico luogo i 2000 dipendenti regionali, risparmiando e ottimizzando i costi delle oltre 20 sedi che li ospitavano. Poi, però, ha vissuto una storia complessa e non sempre edificante, che ha portato il cantiere a lungaggini inaccettabili. Sono certo che tutti coloro che mi hanno preceduto hanno fatto del loro meglio perché il palazzo potesse essere completato. Quando tre anni fa sono diventato presidente, però, i lavori erano pressoché bloccati. Abbiamo attivato un gruppo di lavoro con l’impegno di finirlo. E oggi quel giorno è arrivato. Sono felice, perché da simbolo di inefficienza lo trasformeremo in un luogo di cui essere orgogliosi. Mi è stato chiesto a chi verrà dedicato. Mi hanno insegnato che le cose sono di chi le paga: questo grattacielo è stato fatto con i soldi dei piemontesi. Ed è per loro che si chiamerà Piemonte».
Tronzano: il Palazzo comincerà a interagire con la città
«La data di oggi rimarrà nella storia della Regione – ha sostenuto l’assessore al Patrimonio Andrea Tronzano – anche perché il Palazzo comincerà a “vivere” ed interagire con la città. Sarà un elemento prezioso per portare benessere a questa zona storica di Torino e alle sue attività commerciali e potrà essere utilizzato anche dalla cittadinanza, a partire dal grande parco pubblico verso la stazione del Lingotto. Per me, torinese di nascita, per la Giunta regionale, per il gruppo di lavoro è un vero onore poter dire di avere tradotto le richieste della comunità piemontese in realtà, di aver dimostrato che efficienza e efficacia facciano parte del DNA della pubblica amministrazione, che la polifonia che deriva dall’unità di intenti sia il vero obiettivo a cui tendere per raggiungere il dovere primario di chi si occupa della cosa pubblica: il bene comune».
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