28 Marzo 2025
Facilitazione digitale, c'è ma non si vede

Il facilitatore digitale Nicolò Martin racconta gli sportelli del Punto Digitale Facile presenti in numerosi comuni del Pinerolese ma ancora poco conosciuti.
A volte i servizi ci sono ma non si conoscono. O si conoscono poco, come è il caso del Punto Digitale Facile, un vero e proprio sportello per dare assistenza e formazione gratuita e aiutare i cittadini a familiarizzare con le tecnologie digitali e accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione.
Finanziamenti del NextGenerationEU
Questo servizio – partito già nel 2023 grazie a un progetto del PNRR (programma NextGenerationEU) in capo al CISS (Consorzio Intercomunale Servizi Sociali del Pinerolese) – è presente anche in diversi comuni del Pinerolese e delle valli Chisone, Germanasca e Pellice.

In Val Chisone il servizio stenta a decollare
Racconta Nicolò Martin uno dei “facilitatori digitali” della Cooperativa Valdocco (a cui il CISS ha appaltato il servizio):
«Purtroppo rispetto a val Pellice e a Pinerolo, in val Chisone lo sportello è utilizzato di meno e per questo, in alcuni casi, sono state ridotte le aperture».
Tante le cose che si possono fare
Ma che cosa fa in concreto chi opera a un Punto Digitale Facile? Spiega Martin:
«I servizi offerti sono tanti e vanno dalla gestione dell’identità digitale (SPID o Carta di Identità Elettronica) alla navigazione in internet; dall’effettuare videochiamate, acquisti online e pagamenti con PagoPa e altri sistemi digitali all’utilizzo di App, dall’accesso all’Anagrafe, ai servizi fiscali e assistenziali alla richiesta di voucher scuola, contributi o bonus…»
Anziani ma non solo
Varia è l’età di chi fruisce del servizio:
«Gli utenti sono di tutte le età: a volte viene l’anziano che, più per curiosità o perché qualche amico gliel’ha segnalato, vuole fare lo Spid per farsi arrivare il cedolino della pensione sulla mail; in altri casi vengono anche dei giovani per fare pratiche come l’Assegno di Inclusione il Supporto Formazione e Lavoro, che richiedono una trafila laboriosa».
«Alcune persone tornano più volte perché magari perdono i codici di accesso o dimenticano aggiornare l’ISEE necessaria per la prestazione di cui usufruiscono. A venire allo sportello ci sono anche dei ragazzi migranti, da cui spesso arrivano anche domande che esulano dal discorso digitale per chiedere aiuto a capire come funzionano le cose nel nostro Paese… In altri casi, ad esempio in val Pellice, sono numerosi i proprietari di Bed & Breakfast che vengono da noi per fare delle procedure complicate (CIR e CIN) legate alla loro attività…»
Siti poco amichevoli
Il ruolo del facilitatore permette di avere un accesso sicuro ai servizi della Pubblica Amministrazione senza recarsi agli sportelli e anche un risparmio di tempo:
«Purtroppo i siti della Pubblica Amministrazione non sempre sono intuitivi e in alcuni casi presentano dei “bug”, noi che bazzichiamo questi siti tutti i giorni sappiamo già come cavarcela, mentre chi affronta questi siti una tantum fa molta più fatica».
L’importanza di fare rete
Dal suo punto di vista privilegiato, Nicolò propone qualche osservazione più generale:
«Oltre alla mancanza abbastanza diffusa di una cultura “digitale”, in molti casi ci capita di informare le persone che vengono da noi di vari servizi forniti dagli enti pubblici e dalle associazioni di cui ignoravano l’esistenza: far conoscere e mettere in rete i servizi disponibili è qualcosa su cui converrebbe investire».
GR

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