24 Febbraio 2025
Etichette allarmistiche UE, un potenziale disastro per i vini del Pinerolese

Il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, critica la proposta della Commissione Europea di apporre delle scritte sulle bottiglie per scoraggiare i consumi.
Sarebbe un disastro per la viticoltura pinerolese l’imposizione europea delle etichette sulle bottiglie di vino che sembrano pensate apposta per scoraggiarne il consumo. E contro questa follia delle etichette allarmistiche sul vino anche Coldiretti Torino è pronta a scendere in piazza.
Commenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici:
«L’imposizione di scritte allarmistiche sulle etichette dei vini, compresi quelli del Pinerolese non avrebbe nessun effetto educativo verso i consumatori, in particolare, verso i giovani. Il vino è un alimento che è soprattutto cultura dei vitigni, dei territori con le loro distinte peculiarità, delle tradizioni e delle innovazioni nelle tecniche enologiche. Il vino si degusta, si sorseggia stando insieme con dei buoni cibi. L’educazione al bere consapevole e la cultura del vino si praticano con il coinvolgimento dei consumatori e soprattutto dei giovani. Respingiamo le pulsioni proibizionistiche e un’onda che vorrebbe spazzare via millenni di cultura dei nostri territori e che ha plasmato le civiltà del Mediterraneo e del Pinerolese».
La battaglia di Coldiretti contro il terrorismo sul vino è per difendere i diritti dei consumatori. Ma l’antica tradizione dei versanti pedemontani e di quelli a Sud dell’imbocco della val Germanasca vocati alla viticoltura ha generato una realtà agricola fatta di decine di aziende che coltivano viti per il Pinerolese Doc con i vitigni rari tra cui quelli che compongono il Ramìe. Una produzione che è un importante presidio del territorio, che affonda le sue radici nella storia millenaria del territorio con i suoi rapporti con la Francia. Ma il vino pinerolese è anche un elemento fondamentale per l’offerta di turismo enogastronomico che, a sua volta, completa l’offerta turistica montana “Sci e Neve”.

«Respingiamo con forza la proposta dell’esecutivo comunitario di apporre delle scritte sulle bottiglie per scoraggiare i consumi, oltre ad aumentare la tassazione. Proposte contenute nel Documento di lavoro dei servizi della Commissione (Staff Working Document) pubblicato il 4 febbraio dalla Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare (Dg Sante) della Commissione Europea, in preparazione della revisione del Piano europeo di lotta contro il cancro. Non è pensabile di avere una Ue che rimanda da anni un provvedimento fondamentale per la trasparenza e la salute come l’obbligo dell’etichetta d’origine su tutti gli alimenti e sposa invece misure che sono prive di fondamento scientifico, dalle etichette allarmistiche al Nutriscore che spinge gli alimenti ultra formulati, questi sì dannosi per la salute».
La prevenzione e la promozione di stili di vita sani come quelli praticati da chi vive in montagna, sono obiettivi fondamentali che meritano il massimo impegno da parte delle istituzioni e della società, e che ci vedono impegnati da tempo, ma prevedere misure come etichette allarmistiche e nuove tasse ingiustificate, significa colpire un settore strategico ma soprattutto identitario per gran parte delle nostre colline e delle nostre vallate.
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