7 Agosto 2023
Due sindaci denunciano: i grandi media dimenticano le montagne olimpiche
I sindaci di Pragelato e Cesana, Giorgio Merlo e Roberto Vaglio, attaccano TV e giornali nazionali: nella promozione del turismo estivo montano trascurano il nordovest.
«C’è una singolare ed originale dimenticanza nella promozione del turismo montano estivo da parte dei grandi organi di informazione: dalle reti televisive nazionali alla stragrande maggioranza della carta stampata». Così esordiscono in un loro intervento congiunto Giorgio Merlo, sindaco di Pragelato e Roberto Vaglio, sindaco Cesana Torinese.
Una dimenticanza selettiva
Una dimenticanza sottolineano i due sindaci «che, guarda caso, colpisce particolarmente le cosiddette “montagne olimpiche” ma che coinvolge tutta le mete del turismo montano piemontese. E, specularmente, c’è – seppur giustamente e comprensibilmente – una grande esaltazione dell’offerta turistica di altre zone, a cominciare da quelle del nordest e di altre realtà italiane a cui non ha nulla da invidiare il ricco ed articolato comprensorio del nord ovest. A partire da quello piemontese».
Alcuni territori montani sottovalutati
«Ora – aggiungono Merlo e Vaglio – non si tratta di innescare una competizione, o un derby, tra i singoli territori del nostro paese ma di prendere atto, amaramente, che persiste una sottovalutazione delle potenzialità e della concreta offerta turistica di territori montani che rappresentano un fiore all’occhiello e un “valore aggiunto” per l’intero comparto turistico del nostro paese. Una realtà che coinvolge il turismo invernale ma anche, e soprattutto, quello estivo».
Dimenticanza oppure obiettivo pianificato?
I due primi cittadini concludono il loro attacco ai media con una punta di vis polemica: «Ecco perché, questa eccessiva e persistente distrazione del sistema informativo e mediatico del nostro paese, non vorremmo che fosse un obiettivo che viene sapientemente pianificato e programmato e non una semplice e banale dimenticanza da parte di chi gestisce le leve del comando. Una preoccupazione, questa, che non può che impensierire la rete degli amministratori locali di questi territori e che, soprattutto, penalizza la concreta offerta turistica estiva ed invernale di questo immenso patrimonio naturalistico. Un grave danno per la nostra economia soprattutto e non solo, e di conseguenza, un modo alquanto singolare per non evidenziare la ricchezza e la bellezza dei nostri territori».
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