29 Ottobre 2013
Domenico Quirico ospite dell’Università del Dialogo del Sermig

“Per aver diritto di parlare del Male, di raccontarlo, con decenza e onestà, bisogna rispettare la regola che vale per il dolore, ovvero bisogna averlo vissuto condiviso pagato. (…) Il Male non sono insormontabili parole, sono atti, azioni, gesti. E quando questi gesti li compiono popoli interi è Storia”. Lo scrive Domenico Quirico in uno degli articoli-testimonianza pubblicati dopo i cinque mesi di sequestro in Siria: il dolore di un’esperienza estrema, ma anche la riflessione sul mistero
dell’uomo, sospeso tra bene e male.
Il giornalista e inviato de “La Stampa” ne parlerà all’Università del Dialogo del Sermig, martedì 5 novembre 2013, alle 18,45, negli spazi dell’Arsenale della Pace. Un dialogo a tutto tondo con giovani e adulti per chiedersi se e come sia possibile andare “Oltre il male”.
Originario di Asti, dopo la Laurea in Giurisprudenza, Domenico Quirico ha cominciato a lavorare a La Stampa, dove è stato caposervizio agli Esteri, poi corrispondente da Parigi e, infine, inviato. Per il quotidiano torinese, ha raccontato i principali contesti di crisi degli ultimi anni, dal Sudan al Corno d’Africa, dall’Uganda al Mali, dalla Somalia ai Paesi della primavera araba. Nell’aprile di quest’anno, è stato rapito da gruppi di ribelli in Siria, per poi essere liberato a settembre dopo una prigionia durissima che lo porterà a scrivere: “La Siria è il Paese del Male; dove il Male trionfa, lavora, inturgidisce come gli acini dell’uva sotto il sole d’Oriente”.
L’incontro con Quirico rientra nel ciclo 2013-2014 in programma fino a giugno, intitolato “La coscienza bussa. E apre la strada”.
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