4 Dicembre 2011
Dalla piazza all’oratorio
Dubbione di Pinasca. Tradizioni e innovazioni animano la comunità
La Fera dl’Aj
L’autunnale fiera dell’aglio di Dubbione,“Fera dl’Aj”, pur suscitando fin dal nome qualche perplessità nei vampiri e nei puristi dell’ortografia piemontese, si è riproposta nel tradizionale terzo lunedì di novembre (il 21), nel suo variegato campionario di mercanzie e umanità.
Alle bancarelle commerciali distribuite su Via Caduti per la Libertà e all’interno di Piazza Internati Militari Italiani, abituale sede del mercato di Pinasca, quest’anno si è accompagnata, lungo le strade del centro di Dubbione fino all’altezza del Ponte Annibale, una ricca esposizione di lavori artigianali e di prodotti del territorio. I tratti più angusti, lasciati liberi dai banchetti per consentire una circolazione più agevole, hanno visto alternarsi quadri di artisti locali, lavori della scuola primaria Hurbinek sul tema dell’autunno fotografie d’epoca e non. Nell’area verde dietro la piazza del mercato ha invece avuto luogo la XIX edizione della rassegna zootecnica, vivacizzata da un’inedita prova di mungitura a tratti esilarante.
Al di là del colpo d’occhio i visitatori della fiera, anche per merito della clemenza del tempo, hanno potuto incontrarsi, chiacchierare, conoscersi e riconoscersi, magari pranzando insieme presso la locale sezione degli Alpini o assaggiando nel Salone Polivalente Comunale la Panissa preparata dagli Amici di Albano Vercellese. In quest’ultimo caso, oltre a gustare il tradizionale piatto vercellese a base di riso, lardo e fagioli, i buongustai hanno potuto contribuire con i soldi versati per il pasto ad un progetto di solidarietà per il Niger a cura della Rete dei Comuni Solidali (RE.CO.SOL.) a cui aderisce il Comune di Pinasca. Unendo così l’utile al solidale la manifestazione, organizzata con il contributo anche della Regione Piemonte, della Comunità Montana Pinerolese, della squadra A.I.B. e della Pro Loco di Pinasca e curata in modo particolare dagli assessori Carla Reymondo e Raul Richiardone, ha creato un legame ideale tra la Val Chisone e Niamey.
Tra catechismo e novità pastorali
«Novembre, andiamo. È tempo di iniziare», parafrasando Gabriele D’Annunzio, potrebbe essere il motto della Parrocchia di San Rocco. Lasciati ai pargoli e alle loro famiglie un paio di mesi per riaversi dagli ozi estivi e rientrare nel clima scolastico e extrascolastico, con il mese dei morti la vita della comunità dubbionese riparte con nuove e vecchie proposte, pensate in special modo per i bambini.
Incontrate nel mese di ottobre le famiglie, il parroco Dario Komierzinsky ha stilato un articolato calendario per gli appuntamenti catechistici, riuscendo a conciliare le varie esigenze e dar modo, a partire dal sette di novembre, di riprendere le lezioni (domenica tredici si è celebrata la messa inaugurale del catechismo). Nella serata di venerdì undici presso l’Oratorio Santa Maria Goretti alcuni degli animatori dell’Estate Ragazzi hanno festeggiato l’inizio dell’anno catechistico e insieme dato inizio al Gr.In. (gruppo invernale), la versione fredda del Gr.Est: un venerdì sera al mese, da novembre a maggio, l’oratorio sarà aperto per rinfrescare i ricordi dell’estate e, naturalmente, giocare e stare insieme.
Sempre per i bambini la Parrocchia propone ogni lunedì dalle 17,45 alle 18,30 le prove del “Piccolo Coro”: sotto la guida di Diego Vaudagna si proverà a recuperare un’esperienza tramontata da ormai alcuni anni, ma, in passato, capace tanto di animare le messe domenicali con canti gioiosi e adatti ai piccini come di approvvigionare, nel tempo, la corale “grande” di nuove e valenti voci.
Invece, contro il logorio della scuola moderna, sempre nei locali dell’oratorio di Via Vittorio Veneto 17, come già negli ultimi due anni, al modico costo di un semplice grazie, un gruppo di esperti insegnanti sarà presente ogni martedì dalle 17,00 alle 18,30 per accompagnare e assistere nello studio e nei compiti chi ritenesse di averne bisogno.
Forse sono piccoli passi, però, messi uno dietro l’altro testimoniano il cammino della piccola comunità dubbionese.
Guido Rostagno
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