21 Dicembre 2022
Da Valona a Pomaretto la vita tra scuola e arte di Rosina Gambino
Rosina Gambino è la protagonista della mostra personale inaugurata nella storica Villa Willy l’11 dicembre 2022, la prima per questa ex maestra di 94 anni, vissuti sempre con entusiasmo.
Non è da tutti l’onore di poter mettere in mostra i propri lavori artistici. Ma che dire nel caso di Rosa (Rosina) Gambino Gardiol, che alla tenera età di 94 anni lo scorso 11 dicembre a Villa Willy (Perosa) ha inaugurato la sua prima “personale”?
La nascita in Albania
Di eccezionale la signora Rosina non ha però solo la longevità artistica (e non). «Sono nata a Valona in Albania – racconta – nel 1928. Mio padre (classe 1881) era originario di Pian Gambino (vicino a Superga) e in Albania nel 1922 aveva aperto un albergo; mia madre veniva dai Blegier di Pomaretto e aveva la stessa età del figlio di primo letto di mio padre. Siccome lei era valdese per sposarsi (lo fecero il giorno del mio battesimo), i miei dovettero attendere la “dispensa”».
Una bambina che amava disegnare
L’amore per l’arte in Rosina risale alla prima infanzia e all’influenza paterna: «Mio papà da giovane aveva frequentato la scuola di “ornato” in Svizzera (e si era anche innamorato di una delle modelle!) e ha sempre amato disegnare; ho iniziato a disegnare insieme a lui quando avevo più o meno cinque anni».
Da Valona a Perosa come rimpatriati
Nel 1943 la famiglia Gambino dovette però lasciare l’Albania: «Il consolato disse a noi e agli altri italiani, che non eravamo più al sicuro, così prendemmo il mare alla volta di Bari sul piroscafo “Città di Catania” (che nel viaggio successivo fu affondata da una mina). Da Bari riuscimmo poi a salire dapprima a Venezia (dove con femminile previdenza mia mamma aveva da tempo spedito i nostri bagagli) e poi da qui arrivammo a Perosa». Un cambiamento repentino. «In Albania stavamo benissimo, in Italia invece c’era già la tessera annonaria. Inoltre la mia famiglia non aveva diritto a rimborsi per aver lasciato Valona: eravamo “rimpatriati” e non profughi!»
Le Magistrali e l’Accademia
La quindicenne Rosina frequenta allora l’Istituto Rayneri di Pinerolo, per poi concludere le Magistrali nel 1946 a Torino, dove si era spostata la famiglia. «L’anno successivo ho preso anche la maturità artistica all’Accademia Albertina – ricorda Rosina -, ma qui ho quasi sempre dato gli esami da privatista.
Cartoline natalizie e schedine
Negli anni in cui studiavo però, per guadagnare qualcosa, dipingevo – con l’aiuto di mio padre – cartoline d’auguri natalizi, che all’epoca si facevano a mano; sempre per qualche soldino la domenica sera andavo alla Sisal a fare lo spoglio delle schedine».
Maestra di montagna
Conclusi gli studi, Rosina inizia a insegnare: «In attesa di un concorso, mi ero iscritta alla direzione scolastica di Perosa, la prima scuola dove ho insegnato a Cerisieri (Pomaretto) era una “sussidiata”, cioè a pagarmi era il comune, solo a fine anno, nel frattempo mi manteneva la gente del posto…»
Il matrimonio e la famiglia
Di scuola in scuola, la carriera di maestra Rosina si sviluppa in tanti paesi della val Germanasca, dove viene apprezzata da alunni e famiglia e, soprattutto, dove conosce Arturo Gardiol, che sposa nel 1951. Un matrimonio benedetto dall’arrivo dei figli Elena, Emilio e Lionello.
La pittura su ceramica
«Per qualche anno ho smesso di insegnare, poi pur aiutando anche Arturo (ndr che aveva aperto una macelleria agricola) ho ripreso a fare la maestra. Per coltivare la mia passione per l’arte, nel frattempo sono andata a imparare la pittura su ceramica, ho imparato a modellare, a dipingere su legno e pietra, ho realizzato murales e anche insegnato pittura all’Unitre di Perosa…»
Cent’anni ancora
Senza mai perdere l’entusiasmo e la voglia di imparare: «Ci sono talmente tanti libri da leggere, così tanto da imparare – sottolinea Rosina – che vorrei avere altri cento anni a disposizione per conoscere nuove cose!»
La mostra di Rosina
La mostra dei lavori della maestra Rosina – dipinti su ceramica, ombrelli e tanto altro ancora – è visitabile a gennaio il 6, 7 e 8 (orario 16-18), oppure fino al 31 gennaio su prenotazione al 348.077.8532.
Altre mostre a Villa Willy
Villa Willy, oltre alle opere di Rosina, espone anche
- “I disegni di Sergio Beronzo”;
- i lavori del laboratorio fotografico dell’Unitre Perosa e Valli;
- le tavole originali e alcune foto che illustrano i libri “Quel giorno nel bosco” di Sergio Beronzo e “Tra terra e cielo” di Stefano Del Din.
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