4 Marzo 2012
Da Pinerolo al Mali per portare un “granello di speranza”
Sabato 17 marzo uno spettacolo di solidarietà della Badia Corale al Teatro Incontro Aw bóra aw ka so, aw sera aw ka so… La frase in bambara era scritta su una grande striscia di stoffa sorretta da due bastoni e danzava nell’aria bollente del pomeriggio al ritmo incalzante dei tamburi, dei balafon, delle calebasse sonanti mentre camminavamo verso il villaggio accompagnati da 1500 persone in festa, che suonavano e danzavano per noi. Arrivati nel grande cortile della missione, ci siamo seduti accanto ai capi villaggio, agli anziani, alle donne, circondati da tanti bambini, ci è stata offerta dell’acqua e tutta la loro amicizia condensata in quella frase scritta sulla striscia di stoffa: aw bóra aw ka so, aw sera aw ka so (avete lasciato la vostra casa, siete arrivati nella vostra casa). E da quel momento in poi parlando con la gente, con i capi villaggio, con gli anziani, con le donne, abbiamo incominciato lentamente a scoprire e imparare la loro cultura, così diversa e affascinante, il loro incredibile calore umano, ma anche le loro difficoltà, le dure condizioni di vita di una popolazione che si occupa soprattutto di agricoltura e di allevamento ma che vive per nove mesi all’anno nella siccità più assoluta. Lentamente è nato un “granello di senape locale”, una equipe, a rappresentanza della popolazione, l’equipe ci ha aiutati a capire cosa potevamo fare insieme per migliorare le difficili condizioni di vita del villaggio, e di quelli intorno. Prima emergenza: acqua, acqua pulita, per poter cucinare, e bere, senza dover percorrere chilometri con una calebassa in testa alla ricerca di un pozzo d’acqua, nel peggiore dei casi, anche solo pozze superficiali di acqua torbida. Nessuno di noi può dimenticare l’emozione, le lacrime di gioia, la danza sfrenata di uomini, donne, bambini, a inaugurare il primo getto d’acqua del primo pozzo a energia solare che costruimmo a Karangasso nel 2008, con l’aiuto di tutti gli uomini del villaggio. Da allora altri pozzi alimentati da pannelli solari sono stati costruiti a Thianiresso, a Lelleni, a Faroula, a Soussoula, mentre in altri sei villaggi venivano installate pompe a mano. A oggi, abbiamo calcolato, circa 10.000 persone possono disporre finalmente di acqua pulita, utile a combattere molte malattie e una forte mortalità infantile. Ogni anno un gruppo di volontari del gruppo “Granello di Senape” di Pinerolo parte per il Mali, autofinanziandosi il viaggio e tutte le spese di permanenza. L’ultimo viaggio è di recente data: siamo tornati il 14 febbraio, dopo un mese di soggiorno-lavoro. Ci attendeva la solita calda accoglienza festosa, anche perché quest’anno è in corso di realizzazione a Karangasso, grazie alla generosissima offerta di un donatore, un obiettivo particolarmente ambizioso, grande, importante, costoso: la realizzazione di un barrage, un invaso, per trattenere le acque della stagione delle piogge e poterla utilizzare a lungo nella stagione secca per coltivare e bagnare gli orti. Abbiamo avuto l’onore di vedere i lavori in corso d’opera, gli ultimi scavi si stanno compiendo proprio in questi giorni. Una commissione locale si sta già organizzando in modo che la distribuzione dei futuri terreni coltivabili sia garantita ad ogni grande famiglia del villaggio. La nostra permanenza è stata utile anche per discutere con le altre commissioni del “Granello di Senape” locale i problemi legati alla scuola e alla sanità. Meno del 50% dei bambini oggi frequenta la scuola a Karangasso, in classi che vanno dai 70 ai 120 alunni, con un solo insegnante, (mentre in altri villaggi la scuola proprio non esiste). Grazie al sostegno a distanza riusciamo a promuovere la frequenza scolastica anche per le famiglie più disagiate e a garantire un minimo di tutela sanitaria. E poi ci sono le precarie condizioni igienico-sanitarie, così da alcuni anni si finanziano progetti di formazione e informazione alle donne, vaccinazioni per i bambini, e la cura della malnutrizione infantile. Inoltre le donne oggi, a Karangasso, sono finalmente sollevate dalla fatica quotidiana di macinare pestando nei mortai, il miglio e il karité. Tre anni fa ci hanno chiesto di aiutarle a comperare un mulino che oggi funziona a pieno ritmo. Queste in sintesi le attività del “Granello di Senape”- gruppo di Pinerolo, nei villaggi del Mali. Ma “Granello di Senape” onlus ha sedi sparse in tutta Italia e si occupa di altri paesi del sud del mondo dove agisce con il coinvolgimento pieno delle realtà e comunità locali. Agisce da anni in Costa d’Avorio, Rwanda, Congo, Madagascar, con progetti nei campi dell’educazione della salute e della cooperazione economica. Attiva anche percorsi di accoglienza ed inserimento sociale sul nostro territorio.
La Badia Corale Val Chisone da anni generosamente è solidale con la nostra attività. Sabato 17 marzo alle ore 21 ripropone, al Teatro Incontro di Pinerolo, lo spettacolo messo in scena lo scorso anno in occasione dei festeggiamenti per il 150° dell’Unità d’Italia: mentre fluisce la grande storia, una lenta progressione sociale vede sorgere a Pinerolo, nella prima metà dell’800, industrie e botteghe artigiane, la prima ferrovia, la società di mutuo soccorso, ma assiste anche alle sofferenze di una severa condizione femminile e alle tragedie nei campi di battaglia e nelle galere. Questo e altro ancora ci narrano attraverso canti letture e scene, i bravi personaggi della Badia Corale.
Anche grazie a loro i villaggi del Mali potranno sperare in un futuro migliore. Per la prevendita contattare i numeri: 340.7973824 e 349.0578438; info: www.granellodisenape.org
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