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Approfondimenti  

Da Dubbione e Pinerolo a Przemysl nel segno della solidarietà

Da Dubbione e Pinerolo a Przemysl nel segno della solidarietà

Un gruppo da Pinerolo e Dubbione – Manfredo Pavoni Gay, Serena Maccari e Hocine Sellami – ha raggiunto il confine ucraino per portare aiuto ai profughi accolti a Przemysl (Polonia). Manfredo al ritorno ha condotto con sé una mamma e le sue due gemelle, ora ospitate a Pinasca.

La famiglia ucraina ospitata a Pinasca

Fin dall’inizio dell’emergenza Ucraina associazioni e volontari si sono messi in moto nel pinerolese e nelle valli per aiutare le vittime della guerra. Alcuni addirittura hanno scelto di raggiungere il confine tra Polonia e Ucraina per portare aiuti e accompagnare in Italia delle famiglie in fuga.

È il caso dei dubbionesi Serena Maccari e Hocine Sellami, che si sono uniti alla spedizione umanitaria guidata dal pinerolese Manfredo Pavoni Gay con il supporto economico di

  • Arci Stranamore
  • Rifondazione Comunista,

e la fornitura di aiuti alimentari da parte di

  • associazione Diomedea
  • La Tarta Volante
  • CPIA5 di Piossasco e Pinerolo

e l’aiuto di

  • Inclusion Lab (che ha fornito coperte)
  • scuola primaria statale Hurbinek di Pinasca (che ha raccolto quindici scatoloni di materiale didattico)

 

Il riscatto di Hocine

Un’esperienza dal significato particolare per Hocine, arrivato con la sua famiglia dall’Algeria negli anni ‘90, accolto da don Mario Ambrosiani. «Per lui, che in Italia ha sempre solo trovato dei lavori saltuari – spiega Serena –, essere coinvolto in questa missione ha assunto un senso di riscatto».

 

Le gomme del camper

Partiti il 19 marzo, hanno raggiunto Przemlys, cittadina polacca vicina al confine ucraino, due giorni dopo. Non senza qualche difficoltà: «Durante il viaggio di andata – prosegue Serena – vicino a Vienna ci è scoppiata una gomma del camper e, siccome anche le altre erano malmesse, abbiamo dovuto sostituirle tutte. Ma saputo il motivo del nostro viaggio, non ci hanno fatto pagare l’intervento di soccorso!»

 

L’accoglienza in un centro commerciale

A Przemlys hanno incontrato un grande campo di accoglienza allestito in un centro commerciale in fase di costruzione: «In ogni “negozio” c’era un dormitorio, con un viavai di persone a tutte le ore, con una mensa attiva giorno e notte per dar da mangiare a chi arrivava».

 

Volontari dal mondo

Tra tanti ucraini in fuga, anche volontari accorsi da tanti Paesi – Sudafrica, Portogallo, Finlandia, Norvegia, Spagna – per dare una mano. «A chi arriva con un automezzo disponibile a portare all’estero delle persone viene dato un braccialetto verde, chi invece viene per prestare aiuto in loco ne riceve uno bianco». Serena e Hocine, oltre a consegnare gli aiuti portati dall’Italia, hanno fatto volontariato per qualche giorno prima di rientrare in Italia.

 

A Leopoli per recuperare una famiglia

Manfredo Pavoni Gay ha passato il confine e raggiunto Leopoli dove ha recuperato una famiglia (madre e due gemelle) per accompagnarle qualche giorno dopo in Italia (ora sono ospitate in una casa a Pinasca). 

La testimonianza di Manfredo

 

Un piccolo ritorno alla normalità

«I bambini del campo di accoglienza – ricorda Serena – hanno apprezzato i doni dei bambini di Pinasca, sia i disegni che abbiamo appeso fuori dai dormitori, sia il materiale scolastico, che per loro ha rappresentato un piccolo ritorno alla normalità. Anche Manfredo con la sua chitarra ha portato un po’ di allegria nel campo».

 

L’inserimento a scuola

Le bambine arrivate in Italia stanno iniziando un percorso di inserimento. «Le due gemelle – sottolinea Serena – hanno iniziato sia a partecipare a un corso di ballo, sia ad andare a scuola (nella V di Pinasca). Per ora frequentano solo al pomeriggio, perché di mattina vanno a Perosa da una signora ucraina da anni in Italia che insegna loro la nostra lingua. Inoltre stiamo cercando di organizzare delle occasioni di incontro con altre famiglie ucraine con cui possano scambiarsi le esperienze».

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