2 Maggio 2023
Cumiana. Fare un'incubatrice solare, dal Villaggio Globale al Burkina
Valery e Willy, due ragazzi del Burkina Faso, stanno imparando al Villaggio Globale di Cumiana come costruire un’incubatrice solare per la schiusa di circa 300 pulcini.
Nella lunga tradizione di collaborazione tra Sacra Famiglia e Sermig, dall’anno scorso è iniziato un percorso di addestramento per lo sviluppo delle competenze dei tecnici dell’Officina di Saaba dove Valèry e Saturnin hanno fatto trenta giornate di formazione al Villaggio Globale di Cumiana per imparare a costruire i frigo solari.
Frigoriferi a energia solare
Nel corso dell’anno hanno costruito i primi tre frigo a energia solare in Burkina Faso. Contando i frigo che Valery e Saturnin hanno costruito presso il Villaggio durante il loro addestramento, oggi la Sacra Famiglia conta 6 frigo solari:
- uno collocato presso il Centro Medico della Sacra Famiglia
- uno presso la Comunità dei Fratelli
- uno nello show room allestito per promuovere commercialmente il nuovo frigo
I tre costruiti presso l’Officina sono in fase di test di funzionamento prima di essere consegnati alle famiglie che li hanno ordinati.
Nel team una ragazza in stage
Dal punto di vista delle persone il Progetto Frigo Solare ha un piccolo ma significativo impatto: nel team di produzione è stata coinvolta anche una ragazza della Scuola Professionale in stage per imparare la nuova tecnologia. La giovane sarà assunta a giugno al raggiungimento del diploma. Sarà pure una produzione di piccola scala ma questo trasferimento di competenze, in base alle esigenze locali, di questo prototipo è stata una condivisione di successo.
25 giornate per imparare a fare un’incubatrice solare
Nel 2023 Valery è tornato al Villaggio Globale insieme a Willy – anche lui Fratello della Comunità della Sacra Famiglia che prevalentemente si occupa della tipografia, ma che ha ampie competenze tecniche. Quest’anno i nostri amici burkinabè stanno apprendendo (con un percorso di 25 giornate) come costruire un’incubatrice solare per la schiusa di circa 300 pulcini.
Il progetto incubatrici
Le prime incubatrici saranno destinate alla Scuola universitaria di Agraria che la Sacra Famiglia gestisce a Nanoro ed al nuovo centro agricolo che stanno avviando nel Nord del Ghana. A tal proposito Monica Falco referente di Progetti Didattici Sermig spiega: «Abbiamo incominciato con un prototipo dove sono nati tre pulcini. Ora abbiamo affinato il progetto dove un boiler sarà alimentato da un pannello termo solare che serve oltre che dare energia a una parte elettrica anche a scaldare l’acqua, tramite la pompa, che va sopra il radiatore e una ventola diffonde il calore sui ripiani dove ci sono i cestelli che possono contenere circa 300 uova. Un addetto, manualmente, smuoverà le uova almeno 3-4 volte al giorno fino alla schiusa. Sotto i cestelli c’è una vaschetta, per il recupero delle eventuali sporcizie, che serve per proteggere la parte elettrica sottostante».
Uno sviluppo economico basato sui diritti della persona
All’esterno dell’incubatrice c’è l’elettronica che serve a prendere le misure di temperatura e umidità dell’incubatrice stessa. Le uova di gallina hanno bisogno di circa 21 giorni per schiudersi, se incubate a temperatura ottimale. Se è il ventunesimo giorno e non si sono ancora schiuse, è comunque opportuno dare qualche giorno in più ma per fare una verifica di schiusa più veloce stanno pensando ad utilizzare uova di quaglia a cui bastano una quindicina di giorni per aprirsi. La sfida per l’Africa (e non solo) è pianificare uno sviluppo economico basato sui diritti della persona in grado di promuovere il potenziale trasformativo delle comunità attraverso il trasferimento di competenze.
Graziella Luttati
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