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Territorio  

Crisi Primotecs. I sindaci di Avigliana, Buttigliera Alta e Villar Perosa vogliono un confronto con la Regione

Crisi Primotecs. I sindaci di Avigliana, Buttigliera Alta e Villar Perosa vogliono un confronto con la Regione

Quella che fu un tempo la Riv e poi SKF, in una discesa infernale per i lavoratori, oggi si chiama Primotecs, ma a più di tre mesi dall’ultimo cambio di proprietà manca ancora un piano industriale.

Mentre i 660 dipendenti hanno proclamato uno sciopero per il 13 ottobre, i sindaci dei comuni che ospitano gli stabilimenti del gruppo Mutares (che controlla Primotecs) – Avigliana, Buttigliera Alta e Villar Perosa – non intendono restare in attesa degli eventi e hanno chiesto di poter al riguardo incontrare la Regione Piemonte.

Marco Ventre, sindaco di Villar Perosa

“Le tre Amministrazioni comunali di Villar Perosa, Avigliana e Buttigliera Alta – hanno scritto i sindaci in un comunicato stampa congiunto – si mobilitano per i 660 dipendenti ex Tekfor, che domani hanno indetto uno sciopero di 8 ore. Gli stabilimenti produttivi ex Tekfor sono oggi proprietà dell’azienda tedesca Primotecs (gruppo Mutares): a Villar Perosa si producono parti grezze dei cuscinetti a sfera mentre ad Avigliana si producono bielle”. I tre sindaci hanno inviato una Pec al presidente della Regione Alberto Cirio e all’assessora al Lavoro Elena Chiorino: “Purtroppo – scrivono i sindaci Archinà, Ventre e Cimarella – siamo costretti a constatare come, dopo anni di concertazioni e sacrifici da parte dei lavoratori a cui come Enti Pubblici abbiamo dato il nostro supporto nei limiti delle nostre competenze e possibilità, ancora una volta si stia vedendo sfumare un reale rilancio di detti stabilimenti a beneficio del settore produttivo dei nostri territori”.

Lo stabilimento Primotecs di Villar Perosa

Le Amministrazioni chiedono dunque “un confronto, coordinato dalla Regione, insieme alle rappresentanze dei lavoratori e alla proprietà degli stabilimenti.
Dopo oltre 100 giorni dal cambio di proprietà non è stato ancora presentato il piano industriale di rilancio. Si teme inoltre un trasferimento degli impianti, mentre è già avvenuta una riduzione dei salari dei dipendenti”.

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