9 Marzo 2020
#coronavirus. Regione: sì al telelavoro e attenti alle bufale
Un nuovo decesso
Si è spento nella mattinata del 9 marzo all’ospedale San Giovanni Bosco un torinese di 76 anni, affetto da molteplici patologie, risultato positivo al test sul Coronavirus. Salgono così a tredici i decessi di persone positive in Piemonte, mentre sono al momento cinquanta i ricoveri in Terapia intensiva.
Falsi allarmi sui social
L’assessore al Digitale, Matteo Marnati, invita a considerare falsi i messaggi audio di presunti operatori sanitari che in queste ore stanno diffondendo notizie attraverso WhatsApp riguardanti la diffusione del Coronavirus e sulle condizioni di lavoro all’interno degli ospedali o addirittura di singoli pazienti: «Si tratta di sciacalli che usano questi mezzi per diffondere il panico. Le notizie che addirittura raccontano storie personali di operatori di qualsiasi categoria sono da considerarsi bufale e dunque destituite di ogni fondamento. La popolazione deve sapere che le informazioni ufficiali vengono diramate soltanto dalle istituzioni. Chi diffonde notizie di questo tipo, tra l’altro, è penalmente perseguibile per procurato allarme. Mi auguro che la Polizia postale indaghi per individuare i responsabili».
Appello per il telelavoro
L’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, lancia un appello per l’utilizzo dello “smart working”: «Come dicono i medici, lavorare da casa è la miglior soluzione per fermare l’epidemia. Il telelavoro consentirebbe di limitare innanzitutto gli spostamenti di persone e contenere al meglio il Coronavirus e pertanto chi può già oggi farlo, dovrebbe prenderlo seriamente in considerazione, fino alla fine di questa emergenza. Anche a tutela delle imprese stesse, che vedrebbero ridurre drasticamente il rischio che un proprio dipendente contragga la malattia».
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