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Salute  

#coronavirus. Dal 4 maggio ok all'apertura della ristorazione da asporto. A Torino dal 9

#coronavirus. Dal 4 maggio ok all'apertura della ristorazione da asporto. A Torino dal 9

Trovare una sintesi tra la prudenza chiesta dai medici e l’esigenza di riapertura delle attività, questo l’obiettivo dell’amministrazione regionale nella videoconferenza tenuta il 29 aprile con il prefetto di Torino, i sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province e i rappresentanti delle associazioni degli enti locali. «La soluzione che abbiamo individuato – spiega il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – ci permette di consentire il servizio di ristorazione da asporto, pur mantenendo alta l’attenzione».

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio

«Il Piemonte sta ripartendo – continua Cirio – e lo fa con l’equilibrio necessario a garantire la salute dei suoi cittadini e della sua economia. Per la procedura di attivazione del servizio ho scelto la via più veloce, infatti basterà semplicemente comunicarlo al Comune, perché le nostre aziende hanno bisogno di lavorare e di farlo subito senza il peso della burocrazia. Il coinvolgimento diretto dei sindaci, invece, permetterà di valutare eventuali criticità e anche un monitoraggio costante della situazione. Prudenza e ripartenza possono e devono convivere. Basta avere buonsenso». A Torino bisognerà invece attendere fino al 9 maggio poiché oggetto di una maggiore cautela «in considerazione dell’alta densità demografica, del numero complessivo delle attività di ristorazione e di un quadro epidemiologico che impone maggiore prudenza».

I Comuni dovranno garantire il rispetto delle disposizioni contenute in un’ordinanza emanata il 30 aprile: in attesa dell’ingresso, la distanza minima in coda dovrà essere di 2 metri; il ritiro dei prodotti, precedentemente ordinati, dovrà avvenire per appuntamenti dilazionati nel tempo allo scopo di evitare assembramenti all’esterno e consentendo nel locale la presenza di un cliente alla volta, assicurando che permanga il tempo strettamente necessario alla consegna e sempre rispettando le misure di sicurezza previste dal DPCM del 26 aprile; il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e nelle immediate vicinanze; sarà consentito l’asporto anche in quegli esercizi di ristorazione per i quali è prevista la consegna al cliente direttamente dal veicolo; ogni cliente, così come il personale in servizio, dovrà indossare una mascherina; le persone presenti all’interno del locale dovranno sempre mantenere la distanza minima di 2 metri. In caso di criticità specifiche o di impossibilità di rispetto delle misure di sicurezza, i sindaci potranno delimitare o vietare l’attività sul territorio comunale. Alle attività di ristorazione interessate (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) per attivare il servizio di asporto basterà dare una semplice comunicazione al Comune (che però potrà immediatamente sospendere l’attività in caso di inadempienza delle prescrizioni da parte dei singoli esercizi). Gli orari in cui sarà consentito il servizio di asporto vanno indicativamente dalle 11 alle 14 e dalle 18 alle 21, fatta salva la possibilità dei sindaci di modificarli per consentire, ad esempio, anche la colazione da asporto.

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