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Attualità  

COESA: le cooperative al servizio del sociale

COESA: le cooperative al servizio del sociale

2 febbraio 2015

I recenti scandali nella capitale hanno lanciato un ombra sul mondo delle cooperative che lavorano nell’ambito generalmente definito come “sociale”. Forse questo è uno dei principali elementi che ha suscitato, per l’ennesima volta, lo sdegno dell’Italia intera sugli ultimi appalti truccati scoperti: un settore che si riteneva votato alla solidarietà, all’integrazione e all’aiuto non è esente da accordi sottobanco, mazzette e truffe. Ma di fronte a questo cattivo esempio, che rischia di mettere in cattiva luce tutto il terzo settore italiano, alzano la voce altre realtà che intendono mostrare il loro operato ormai decennale e soprattutto efficace tra le fasce di cittadini maggiormente in difficoltà.
Due gli aspetti fondamentali di questo ambito: la fornitura di servizi assistenziali e l’occupazione. Guido Geminatti, presidente di Federsolidarietà (organizzazione di rappresentanza politico-sindacale delle cooperative e imprese sociali aderenti a Confcooperative) ha recentemente fatto notare che dal 2010 ad oggi gli occupati all’interno delle cooperative associate sono passati da 16.800 a 23.500; una realtà dunque in crescita in un momento di crisi generale.
È proprio l’ambito del lavoro e della ricollocazione la nuova frontiera delle cooperative, senza per questo trascurare il settore prettamente assistenziale. A livello pinerolese un soggetto che si è lanciato su questo fronte è il consorzio di cooperative sociali COESA, con sede in piazza Cavour 12 a Pinerolo.
«La nostra esperienza nell’ambito assistenziale risale al 1987 – spiega Ada d’Onofrio, responsabile delle politiche attive del lavoro – e riguarda bambini in età prescolare, disabili e anziani. Per l’assistenza basiamo la nostra azione sul concetto di “prossimità dei bisogni”: per ogni caso si elabora un piano individualizzato che non prevede solo il supporto fisico all’individuo, ma anche il contatto con associazioni di volontariato che possono dare un grande sostegno umano alle famiglie. Purtroppo c’è poca informazione su queste problematiche; non è ancora diffusa l’idea che chi ha in casa un parente gravemente ammalato non ha bisogno solo di personale sanitario ma anche di vicinanza».
L’altro volto dell’assistenza al disagio è l’impiego di personale qualificato: di qui lo stretto collegamento tra i servizi da erogare e la creazione di posti di lavoro. Per questo motivo COESA ha deciso di strutturarsi in modo specifico anche nell’ambito della ricerca di occupazione con la creazione di Idea Lavoro, un’impresa no profit autorizzata dal Ministero a svolgere servizi di mediazione tra domanda e offerta. «Questo percorso è iniziato nel 2008 con la crisi. – continua D’Onofrio – Attualmente abbiamo due sportelli gratuiti (Pinerolo e Beinasco) per l’accoglienza delle persone in cerca di occupazione e la creazione di percorsi formativi e di orientamento. Finora abbiamo ottenuto dei buoni risultati con decine di tirocini e assunzioni mediante le iniziative PPU (Progetti di Pubblica Utilità), AFRIPRO, Riattivo, Comincio da me, Garanzia Giovani e siamo fiduciosi per il prossimo Jobs Act. Cerchiamo di segnalare a imprese ed enti pubblici bandi provinciali, regionali, nazionali ed europei che permettano di ricevere finanziamenti per l’assunzione di nuovo personale, anche solo per brevi periodi che però possono essere molto importanti in un percorso di ricollocazione. Molto spesso, infatti, il nostro peggiore avversario è la demotivazione di disoccupati che di fronte a tante porte in faccia perdono la speranza di poter essere utili per la società e, ancora prima, per la propria famiglia».
Operando nell’ambito della collocazione professionale è obbligato il contatto con le imprese. Per questo motivo COESA ha iniziato a lavorare anche nell’ambito della consulenza per il welfare aziendale e per la responsabilità sociale delle imprese: «Abbiamo cercato di creare una rete assistenza – lavoro – imprese per fornire risposte concrete ai bisogni dei cittadini, soggetti disagiati, lavoratori, imprenditori o enti pubblici. Per questo motivo la nostra realtà è sempre in trasformazione per adattarsi alla realtà attuale».
Il consorzio svolge inoltre servizi di assistenza fiscale, come i patronati e i CAF, ed è un ente accreditato per il servizio civile.

Miriam Paschetta

coesa

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