22 Dicembre 2014
Scuola che vai, Natale che trovi
22 dicembre 2014
Una panoramica sui presepi allestiti (oppure no) nelle Primarie del pinerolese. C’è anche il singolare caso del “viaggiatore” montato e smontato dall’insegnante di religione in classe durante le sue ore di lezione
Scuola e Natale, un binomio che negli ultimi anni ha innescato tensioni e polemiche. Recentemente, nel bergamasco, in una scuola Primaria il dirigente scolastico ha deciso di proibire il presepe. Se è vero (come è vero) che il presepe rappresenta la festa cristiana per eccellenza, non va dimenticato il valore culturale che esso ha assunto nel corso dei secoli. Basti pensare al Seicento barocco e alla diffusione del presepe nei Paesi dell’Europa centro orientale e nei Paesi del Nord Europa.
Ben sapendo che ogni realtà declina sensibilità e motivazioni storiche diversamente rappresentabili sul tema in questione, abbiamo tentato una piccola indagine nelle scuole del territorio a partire dalla città di Pinerolo. Alla “Cesare Battisti”, il presepe è stato allestito unitamente all’albero di Natale. Stessa modalità è stata adottata alla Primaria “Nino Costa”. La “Collodi” al contrario (compresi i plessi di Riva, Buriasco e Macello) esibisce un colorato albero di Natale però senza il presepe.
La natività di Gesù viene fatta rappresentare ai bambini sui quaderni di religione nella scuola Primaria “Giovanni XXIII”, dove viene addobbato anche un albero natalizio, tradizione seguita anche dai plessi di Osasco, San Secondo e Prarostino. Qui si propongono da molti anni diverse attività di solidarietà. Anche a Piscina il presepe non viene esposto a scuola; tuttavia i bambini sono invitati a partecipare ad una rappresentazione natalizia presso i locali della parrocchia. La scuola Primaria “Ferruccio Parri” di Pinerolo non allestisce il presepe ma soltanto l’albero, dando l’opportunità alle maestre di religione di lavorare ai presepi sui quaderni di classe ed eventualmente nell’aula di religione (dove vengono preparati diversi lavoretti natalizi). Solo albero di Natale anche nei plessi di Cantalupa e Roletto mentre a Frossasco è consuetudine allestire sia l’albero di Natale sia il presepe (montato ogni anno dai bambini delle classi prime, accompagnati dall’insegnante di religione). Spostandoci verso la Val Pellice, la situazione si presenta più articolata. Va premesso, in questo caso, che la convivenza delle comunità valdesi e cattoliche determina una proficua collaborazione culturale tra fedi. Il presepe viene allestito a Campiglione Fenile, Bricherasio e Bibiana. A Luserna alta, l’insegnante di religione ha potuto allestire ben due presepi (rigorosamente collocati nell’aula di religione), visitati indistintamente da tutti i bimbi della scuola con il consenso delle maestre. Anche in questo caso non manca l’albero di Natale. A Luserna San Giovanni il presepe è “viaggiatore” (montato e smontato dall’insegnante di religione in classe durante le lezioni IRC). Al contrario, il presepe non viene allestito a Lusernetta, Bobbio Pellice e Torre Pellice, dove si prediligono decorazioni natalizie nel rispetto delle diverse sensibilità di fede.
In Val Chisone il presepe non viene allestito nella scuola di Pomaretto che propone un mercatino di Natale finalizzato a gesti di solidarietà verso i bisognosi. La stessa scelta contraddistingue le scuole di Villar Perosa, Pinasca, Porte e San Germano (anche qui sono numerose però le attività incentrate sui valori natalizi, oltre alle preziose attività svolte dalle insegnanti di religione con i bambini che aderiscono all’insegnamento IRC).
Il presepe viene invece allestito senza problemi a Roure, Fenestrelle, Perrero, Perosa Argentina e Pragelato.
Ai dati sopra riportati, vanno aggiunge alcune doverose riflessioni. La prima: laddove il presepe non viene allestito, il messaggio natalizio (e cristiano) viene declinato in altro modo. Non è un caso che in tutte le scuole dove il presepe non è stato preparato, le istituzioni scolastiche si sono comunque impegnate a promuovere iniziative in sintonia con lo spirito del Natale: mostre, banchetti e spettacoli natalizi, oltre a svariate iniziative a sfondo sociale. A questa considerazione ne va aggiunta un’altra altrettanto importante: ogni insegnante di religione, si è adoperata/o per presentare nelle proprie lezioni l’evento e il significato del Natale. Ma qual è la motivazione che spinge una scuola ad allestire il presepe o a percorrere altre vie? Ogni scuola declina il concetto di laicità con sensibilità diversa: vuoi per il contesto storico e culturale (esempio classico la Val Pellice), vuoi per scelta dell’istituzione scolastica (intesa come scelta maturata essenzialmente dai docenti). In ogni caso, l’integrazione tra appartenenti a fedi diverse sembra aver raggiunto, almeno nel nostro territorio, una sintesi felice.
Enzo Cardone
Insegnante IRC scuola Primaria
Presidente AIMC di Pinerolo
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