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Attualità  

Pinerolo. Un incontro per capire il futuro dell'acqua

Pinerolo. Un incontro per capire il futuro dell'acqua

Un incontro con i vertici di Smat e ACEA, promosso dalle Chiese a Pinerolo il 25 gennaio 2025, ha illustrato il futuro della gestione del servizio idrico integrato nell’ATO3.

“Acqua, acquedotti, impresa e lavoro per il futuro del territorio. Cosa capita?” è il titolo dell’incontro pubblico che si è tenuto il 24 gennaio 2025 a Pinerolo presso il Tempio Valdese per iniziativa delle Chiese cattolica e valdese, rappresentate da Giancarlo Chiapello dell’Ufficio pastorale sociale e del lavoro della Diocesi e dal Pastore Davide Rostan.

L’incontro ha toccato i temi dei cambiamenti che interesseranno la gestione della risorsa e della rete idrica del territorio di Pinerolo facendo una disamina su quanto sta avvenendo, grazie agli interventi del presidente di Smat Paolo Romano con l’Ad Armando Quazzo e dell’amministratore delegato di ACEA Francesco Carcioffo. Tra i presenti in sala anche l’assessore regionale Andrea Tronzano, che ha dichiarato che la Regione farà da garante per il patto tra Smat e Acea.

I diversi sindaci presenti hanno ascoltato ma non sono intervenuti.

Quanto pare inevitabile è che dopo anni di gestione, autonoma prima e salvaguardata poi, il servizio idrico integrato del Pinerolese è destinato a passare sotto l’ala di SMAT, la società metropolitana delle acque di Torino. Una decisione spinta dalla normativa nazionale e regionale che ha sempre più puntato verso l’unificazione della gestione del servizio idrico a livello di ambito territoriale ottimale. In questo contesto, l’Autorità d’Ambito Torinese ha individuato in SMAT il gestore unico per l’intero territorio metropolitano, compreso il Pinerolese.

Un percorso tortuoso

Il passaggio del servizio idrico da Acea a Smat non è però così pacifico. Le trattative tra le due società sono state lunghe e complesse, con l’obiettivo di garantire una transizione graduale e ordinata, salvaguardando i livelli occupazionali e la qualità del servizio. Ma nonostante i benefici ventilati, alcuni Comuni da tempo hanno espresso preoccupazioni riguardo alla perdita di autonomia, alla possibile riduzione dei servizi e all’indebolimento dell’azienda ACEA.

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