11 Aprile 2018
Pinerolo-Rabat: il cinema supera le barriere
«La disabilità è un’arte. È un modo ingegnoso di vivere», queste parole di Neil Marcus descrivono bene ciò che ha provato la delegazione dell’Istituto “Arturo Prever” di Pinerolo che dal 28 marzo al 1° aprile ha partecipato alla 12esima edizione dell’Handifilm di Rabat, in Marocco.
Un festival del cinema al quale hanno partecipato con il cortometraggio “La ricetta della felicità. Dalla terra alla tavola”, che gli è valso la nomination fra i tre migliori documentari. Un filmato che aveva come scopo quello di mostrare come nelle loro scuole (sezione agraria di Osasco e sezione alberghiera di Pinerolo) si lavori all’integrazione fra studenti disabili con difficoltà di apprendimento e normodotati.
Si è trattato di un progetto che ha avuto inizio lo scorso giugno nei campi dell’istituto agrario di Osasco con la coltivazione dei prodotti, è proseguito nei mesi invernali presso l’alberghiero con la realizzazione di due cene, durante le quali i prodotti sono stati trasformati in pietanze, e si è concluso con la proiezione del video a Rabat.
Un’esperienza che ha immerso alunni, insegnanti e dirigente scolastico in una nuova realtà. Durante il soggiorno hanno conosciuto i ragazzi del Liceo Mahmoud Akkad di Salè, con i quali hanno parlato di cinema, della forza delle immagini, e di come attraverso il linguaggio non verbale si possano esprimere messaggi e concetti importanti e di come possano diventare strumenti di sensibilizzazione. Inoltre venerdì 29, il dirigente scolastico Rinaldo Merlone ed il professor Marco Ramotti, sono intervenuti alla tavola rotonda “Handicap e società in movimento”, una mattinata nella quale si sono confrontati su come l’integrazione e la disabilità siano vissuti in modo diverso nei Paesi Bassi, in Francia ed in Marocco. «Oramai da quarant’anni il sistema scolastico italiano lavora seriamente sull’integrazione degli studenti disabili all’interno delle loro classi; la città di Pinerolo è inoltre portata, a motivo della sua secolare esperienza di convivenza con realtà sociali e religiose diverse, ad integrarsi con gli altri», riferisce Rinaldo Merlone.
Un viaggio ricco di sentimenti, di colori e di esperienze, che ha condotto i partecipanti alla scoperta della città di Rabat e ha offerto loro soprattutto la possibilità di conoscere tante persone che vivono la disabilità con il sorriso sulla bocca, che non pensano a ciò che non hanno, ma che lavorano per realizzare i propri sogni. Ha inoltre permesso ai partecipanti di accostare dal vivo il variegato mondo dell’Islam, che in Rabat tollera in ogni caso la presenza della cattedrale cattolica, voluta dai francesi, nonché della chiesa evangelica.
Cinque giorni durante i quali le macchine da presa si sono messe a disposizione del disabile per raccontare storie, vite, malattie, difficoltà; ma che allo stesso tempo hanno mostrato sogni realizzati, storie d’amore corrisposte, solidarietà, empatia ed integrazione.
Sudha Castiglione
LASCIA UN COMMENTO
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *