2 Dicembre 2024
Pinerolo Poesia. Isidoro Concas: quando la poesia incontra la techno
Il 28 novembre, la biblioteca Alliaudi di Pinerolo ha ospitato l’evento conclusivo della XII edizione di Pinerolo Poesia, una rassegna che celebra la poesia in tutte le sue forme. Protagonista della serata è stato Isidoro Concas, che ha animato il salone della biblioteca proponendo un suggestivo ascolto di poesie in musica. Concas, originario di Pinerolo, è tornato per la seconda volta alla kermesse letteraria cittadina, con l’obiettivo di presentare al pubblico il mondo della poesia in musica, divenuta nota in Italia solo negli ultimi quarant’anni. «Dar voce a questa nicchia della musica italiana, spesso poco considerata» è uno degli obiettivi principali di Concas, che ha fatto della sua passione un lavoro. La selezione di brani proposta ha rappresentato per il pubblico della biblioteca un inaspettato viaggio sonoro. Concas ha scelto di creare un’atmosfera evocativa, utilizzando luci soffuse per favorire la concentrazione e l’ascolto raccolto. Prima di iniziare, ha invitato i presenti a chiudere gli occhi e a lasciarsi guidare dalle vibrazioni sonore, trasformando il salone in un vero e proprio spazio di ascolto sensoriale. Il pubblico ha avuto il piacere di ascoltare brani di artisti italiani, in cui si alternavano voci singole e collettive, brani vocali ed esperimenti musicali più complessi. Il pubblico, trascinato in un’atmosfera di ritmi metallici e incalzanti, ha potuto apprezzare melodie e testi caratterizzati da elementi stilistici che richiamano, in un certo senso, la musica avanguardistica. Analogamente a quest’ultima, i brani di poesia in musica selezionati si distinguevano per sonorità non lineari e per un approfondito studio di fusione tra parole e suoni. Sono proprio le basi musicali a costituire il vero campo di interesse di Concas, il quale ha saputo portare lo spettatore a udire generi musicali diversi che spaziano dal beatbox all’ambient, fino alla techno. Sono state, infatti, queste melodie le vere protagoniste della serata, favorendo la costruzione di un’architettura sonora che non solo sorreggeva le parole, ma le amplificava, arricchendo il messaggio emotivo e concettuale dei versi. L’intento primario di Concas è stato, infatti, quello di proporre al pubblico una serie di esperimenti musicali di alto livello in cui temi d’attualità come la violenza, l’instabilità finanziaria, l’ambiente e le questioni di genere hanno trovato la loro denuncia.
Con questa serata, Concas ha ribadito l’importanza dell’aspetto orale della poesia che, nata in Grecia tra il VII e il VI secolo a.C. per essere cantata dagli aedi, trova la sua piena espressione solo all’interno di un contesto orale e performativo, a cui lui ha saputo conferire una forte rilevanza. Le poesie da lui proposte, infatti, «nascono per la performatività», poiché è nell’oralità che i versi poetici trovano il loro vero potenziale, riuscendo ad esprimersi in tutta la loro intensa drammaticità. Questi autori sembrano dunque fare propria la massima platonica secondo cui solo la parola viva, non quella scritta, è in grado di rispondere e interagire con lo spettatore, rivelandosi in tutta la sua vitalità.
Giulia Tarditi
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