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Pinerolo. Lettere dal Trauma

Pinerolo. Lettere dal Trauma

Presentato alla Biblioteca Alliaudi di Pinerolo il 24 gennaio 2025 il libro “Lettere dal Trauma” di Claudio Foti; oltre all’autore sono intervenuti Piercarlo Pazè e alcuni autori delle lettere.

Venerdì 24 gennaio alla Biblioteca Comunale di Pinerolo vi è stata la presentazione del libro “Lettere dal Trauma – Dal dolore alla speranza, curare le ferite dei sopravvissu“; con la partecipazione di Claudio Foti (autore del libro, psicoterapeuta, Pres. Minori diritti), Piercarlo Pazè (già magistrato di Corte d’Appello, già Procuratore Rep. presso Tribunale per i minorenni) ed alcuni autori delle Lettere dal Trauma.

Il libro nasce da: narrazioni strazianti, domande di aiuto, risposte, riflessioni raccolte in tanti anni di lavoro, dove risulta evidente come ogni vicenda traumatica è un dramma particolarmente terribile e terribilmente particolare che merita un ascolto approfondito…ogni trauma è una storia! I sopravvissuti hanno bisogno di ritornare al passato con i sintomi e con la parola per comunicare l’angoscia, la confusione, l’immagine negativa di sé rimaste dentro, cercando una risposta di cura e di speranza.

Il libro si suddivide in capitoli tematici (attraverso la raccolta di lettere, di email, di risposte…): cosa è il trauma, le problematiche delle vittime, i testimoni, gli operatori, i familiari; le interazioni comunicative, le emozioni, la psicoterapia, la pedofilia, i genitori violenti. L’affermazione che attraversa l’intero libro è che: ”Curare il trauma è possibile!”

La speranza è che le ferite più antiche e profonde possono essere rimosse dalla mente e anche se riemergono vengono tollerate e comprese nei loro sintomi e nelle loro reazioni. In tutto questo la cura consiste nel prendere per mano il paziente in una relazione terapeutica competente ed empatica, sicura ed amorevole, che comprenda il dolore, la rabbia, la colpa, la vergogna che lo hanno colpito e accompagnato dal crollo della fiducia nei confronti di altri essere umani (pensiamo al trauma che colpisce un bambino da mano umana), generando una prospettiva riparatrice di cura e di speranza.

Foti ha parlato di una definizione del trauma come l’impatto con un evento o una serie di eventi che hanno tre caratteristiche: estremo (fuoriesce in modo penoso dalla quotidianità), brusco (inatteso totalmente imprevisto) e lesivo (capace di fare male, di generare nell’immediato, ma soprattutto nel tempo un danno).E anche il suo arresto(mentre era in vacanza per un trekking con i suoi tre figli..) è stato un evento estremo brusco e lesivo anche per gli effetti prodotti nel tempo: la vita personale sconvolta, la vita professionale distrutta, vittima di una gogna mediatica, sottoposto ad un procedimento giudiziario durato 5 anni e ora definitivamente assolto dalle accuse che erano state mosse. La risposta a questo evento “traumatico “è stata: l’accettazione di ciò che non si può cambiare, l’impegno ad evitare il ristagnare della rabbia, l’esprimere con parole, lo scrivere, il raccontare, l’aver fiducia nei propri valori e nell’impegno di prevenire e fermare la violenza all’infanzia. Tutto questo ha funzionato, Foti non si è ammalato e sta riprendendo in mani la sua vita, ricostruendo sulle macerie.

All’incontro è seguito, l’intervento del giudice Pazè che affrontava il tema “Le ferite del Trauma” con un excursus delle vicende giudiziarie rispetto  ai metodi di prevenzione, di  scoperta e di cura dei traumi legati alla sua esperienza come giudice del tribunale dei minorenni; con una riflessione generale  sulla crisi morale e democratica della civiltà, della giustizia, delle politiche culturali sociali  e giudiziarie, dei processi di matrice ideologica, della congruità o della abnormità dei provvedimenti e dei sistemi di protezione dei minori, delle modalità nelle indagini, delle costruzioni politiche e ideologiche, dei metodi di accertamenti, dei valori condivisi, del collateralismo politico, delle riforme legislative…Nel suo intervento Pazè sosteneva che il trauma va scoperto presto, cogliendone la natura e la portata, distanziandone gli agenti e lavorando alla rimozione, alla cura, alla riduzione del danno nella protezione dei minori. Sono gli operatori dei servizi (assistenti sociali, neuropsichiatri, psicologi) legittimatati a svolgere le indagini per scoprire disagi, abusi, sentimenti e accertare e definire contenuti e valutare interventi…

L’incontro si è concluso con le testimonianze /interviste di sopravvissuti al trauma… vere, coraggiose e toccanti che hanno commosso il pubblico presente. Ci si è dati appuntamento alla prossima presentazione del libro ”Sopravvissuto” dove Foti farà il resoconto autobiografico e culturale dell’esperienza che lo ha attraversato.

Luisa Pollo

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