9 dicembre 2014

Canneti, arbusti, rogge, acquitrini. Inquadrature strette colte nel loro intrico di particolari e isolate da ogni contesto. Sfumature di verdi, gialli e azzurri variegati di acque limpide e opache. Tutto sempre offerto attraverso una pittura generosa che si serve dei materiali senza parsimonia, con densità, ricchezza, pienezza. È questo il punto di arrivo di Ivo Bonino che espone alla Galleria Losano di Pinerolo fino a domenica 21 dicembre.
L’artista racconta le diverse fasi della sua ricerca artistica. Gli inizi con il paesaggio ritratto dal vero “en plen air”, poi la pittura informale, dripping, colature, e ancora la figura. Il ritorno al paesaggio, questa volta ricercando luoghi pieni di luce, sole, colori. Sono di questo periodo i suoi scorci della Provenza e della Toscana, campi di lavanda, ulivi secolari, in cui non vi è più traccia delle tonalità grigie e crepuscolari e delle nebbie autunnali che avvolgono le campagne piemontesi.
Infine l’approdo a ciò che si può ammirare in questa sua personale. Il paesaggio visto e ritratto cercando di valorizzare particolari i apparentemente insignificanti di cui abbiamo detto. Il disegno è realizzato sempre dal vero, ma completato dalla lavorazione in studio. Non è possibile identificare questi luoghi, potrebbero essere angoli della Camargue, come una roggia vicino casa.
Racconta Ivo: «Vorrei che la gente guardasse i miei quadri e li apprezzasse pur senza riconoscere i luoghi, unicamente concentrata sull’arte in se stessa. La bellezza di un luogo identificabile e affascinante può aiutare a far apprezzare un dipinto, ma io voglio evitare questo. Se le mie cose possono piacere, desidero che questo avvenga unicamente per ciò che contengono, non per ciò a cui rimandano. Anche per questo molte opere non hanno un titolo».
È una sfida quella di Ivo Bonino, un’impresa non facile, portata avanti attraverso frammenti ripetitivi, per forma, colore, contenuti.
Opere che comunicano un evidente dinamismo nel leggero movimento di canne, erbe, acque. Il tutto poi è avvolto da una luce calda, mai invadente ma impreziosita da una cromaticità caleidoscopica, quasi tridimensionale, resa attraverso il sapiente uso di colori e resine.
Continua l’artista «Dipingo cose che la gente, nella vita quotidiana, probabilmente neppure vede. Non ci si ferma quando si vedono questi luoghi ma, forse, qualcuno si fermerà vedendo quegli stessi luoghi ritratti nei miei quadri. Magari allora inizierà a notarli e osservarli anche lì dove essi sono realmente, nella natura».
La pittura di Ivo Bonino infatti è un po’ come una scuola, è arte che insegna a cogliere la bellezza, la forma, la potenza espressiva di ciò che ci è sempre di fronte e attende solo occhi nuovi. Uno sguardo. Un’intima emozione.

Massimo Damiano

ivo bonino