«Pregare e inchinarsi è il modo di affidarsi a Dio, ma è anche il modo di vedere che il cielo è aperto e l’orizzonte è molto più grande di quello che vedono i nostri occhi. Io auguro che la mia comunità dei cristiani cattolici e la vostra comunità siano in Pinerolo quelle che lavorano per costruire legami, per costruire misericordia, perdono, pace. A questo servono le religioni. A renderci umani». Così il vescovo Derio Olivero si è rivolto alla comunità islamica di Pinerolo, riunita in preghiera nel Palacurling per l’Id al Fitr, la festa di conclusione del Ramadan.

La preghiera, iniziata alle 9, è stata guidata da un Imam, giunto per l’occasione dal Marocco, che nel suo sermone ha ricordato: «tra le cose che l’Islam ha reso più sacro ed inviolabile, c’è la vita umana. E la sua aggressione è condannata ed è peccato capitale, che condanna alla perdizione e al castigo chi lo compie».

Il portavoce della comunità islamica pinerolese, Younes Anfaiha, salutando in particolare il vescovo e la vicesindaco Francesca Costarelli, ha ricordato che le porte  Moschea Tauba «sono aperte a tutti coloro che intendono partecipare alle attività dell’associazione» e ha invitato a «partecipare alle attività culturali e sociali organizzate dal comune e dalle associazioni come il gruppo dell’amicizia islamo-cristiana con il quale ci lega un rapporto di amicizia e collaborazione». Alla festa è intervenuto anche il referente cattolico del gruppo, Giorgio D’Aleo, e il direttore del Centro Missionario Diocesano, Francesco Pagani.

Tra i fedeli musulmani, in maggioranza di origine marocchina, erano alcuni giovani rifugiati accolti nelle strutture del pinerolese.

Foto Lino Gandolfo