6 Giugno 2025
Pinerolo. Il 7 giugno due nuovi sacerdoti per la diocesi

I diaconi Francesco Cacciatore e Luca Palombo saranno ordinati sacerdoti il 7 giugno 2025 nella Cattedrale di Pinerolo dal vescovo Derio Olivero.
Sabato 7 giugno in Cattedrale il vescovo Derio ordinerà due nuovi presbiteri
Francesco e Luca: vocazioni mature a servizio della diocesi
I diaconi Francesco Cacciatore e Luca Palombo il prossimo 7 giugno, alle ore 20.30, nella Cattedrale di Pinerolo, saranno ordinati presbiteri per l’imposizione delle mani del vescovo Derio. Entrambi arrivano a questo importante appuntamento dopo un lungo e articolato percorso di discernimento. Proviamo a conoscerli più da vicino.
Francesco Cacciatore: essere con tutti e per tutti
Francesco, nato il 3 febbraio del 1976, è originario del Salento. Frequenta il Liceo Artistico e, dopo aver conseguito la laurea in Filosofia presso l’Università degli Studi di Lecce, entra nell’ordine dei Frati Minori Cappuccini. A Bari completa gli studi di teologia conseguendo il Baccalaureato. «Una volta lasciata la realtà francescana, verso cui nutro una profonda gratitudine, mi sono trasferito a Torino, dove ho vissuto per otto anni e dove ho insegnato Religione Cattolica nella scuola primaria». La sua chiamata al sacerdozio si colloca in un cammino mai interrotto: «il Signore, nella sua bontà e misericordia, mi è stato sempre vicino e si è sempre preso cura di me. Ho sperimentato e continuo a sperimentare il suo amore paziente, gratuito, fedele e compassionevole».
Come sei venuto a contatto con la Diocesi di Pinerolo?
Certamente i disegni di Dio sono imperscrutabili e il Signore ha guidato la mia vita. Devo ringraziare don Maurizio Maria Napoli che, guidandomi e consigliandomi, dopo una ponderata riflessione, mi ha permesso di entrare in contatto con il vescovo Derio che mi ha ascoltato e accolto, sin dall’inizio, con grande umanità.
Quale è stato il tuo percorso di formazione?
Il mio cammino di formazione si è dispiegato e concretizzato in diversi momenti della mia vita. Di recente, è stato fondamentale il ruolo di don Massino Lovera, verso cui sarò sempre grato, che, su incarico del vescovo, con la collaborazione di don Andrea Di Battista, mi ha guidato, prima e dopo l’ordinazione diaconale, permettendomi di vivere concretamente la vita parrocchiale nelle sue diverse realtà e sfaccettature a Pinerolo, sia nella comunità dello Spirito Santo e sia in quella di Madonna di Fatima. Infatti come diacono ho prestato servizio al “Buon Samaritano” (distribuzione viveri alle famiglie bisognose), nel “Gruppo Amicizia – anziani” e come catechista.
Qual è l’ambito pastorale che ti è più familiare?
Essere con tutti e per tutti penso sia la condizione indispensabile per vivere in pienezza la vita che il Signore mi ha donato. Certamente ci sono ambiti pastorali che mi sono più affini, per carattere ed esperienza di vita, come quello della carità, della consolazione, degli anziani e della catechesi ai bambini e ai ragazzi; ma considero un dono del Signore tutte le persone, di qualunque età siano, che ho conosciuto e che sto conoscendo.
Che cosa è chiamato a fare oggi il sacerdote e quale è il suo ruolo nella comunità cristiana?
Ritengo che il sacerdote sia chiamato a essere più che a fare. Il sacerdote dovrebbe essere felice di esserlo; dovrebbe avere un cuore innamorato di Gesù e al servizio della Chiesa e del popolo di Dio. Dovrebbe amare sempre e comunque. Sull’esempio di Gesù, dovrebbe essere strumento di misericordia, di compassione, di comunione, di accoglienza e di speranza; è chiamato ad essere costruttore di ponti e di relazioni nella comunità cristiana e non solo.
Sogni nel cassetto?
Essere un sacerdote secondo il cuore di Gesù, mite e umile. Vivere nell’amore di Dio e nella comunione con tutti. Fare, con profonda gratitudine, la sua volontà nella consapevolezza che tutto è grazia e che tutto è dono.
Luca Palombo: una totale disponibilità al servizio
Luca nasce a Napoli il 5 settembre del 1970. Sin da bambino frequenta la parrocchia. «Ogni volta – racconta – avvertivo sempre di più, dentro di me, il desiderio di diventare prete. Durante un campo scuola, ascoltando un sacerdote parlare della sua missione, ho avuto conferma delle sensazioni che avevo provato, sentendo dentro di me una strana pace. Ho cercato di soffocare quella sensazione per mesi, pensavo alla mia vita futura in modo diverso. Ma quella domanda non mi lasciava in pace: “E se Dio mi stesse chiamando davvero?” Ne parlai in casa con i miei e mi fu detto: “Nel frattempo studia e poi ne riparleremo quando sarai più grande”».
Dopo gli studi superiori, come tecnico commerciale, e quelli musicali, inizia a lavorare in varie formazioni laboratoriali musicali, organizzando concerti, esibendomi come tenore solista. «Ad un certo punto della vita ho dovuto gestire un’azienda di famiglia per evitarne la chiusura. I miei impegni parrocchiali non sono mai stati abbandonati, frequentando la parrocchia di S. Giorgio Maggiore a Napoli, guidata da monsignor Vincenzo Scancamarra, in cui ho svolto il ruolo di catechista, responsabile dei ministranti e della liturgia, occupandomi anche della Caritas parrocchiale».
Quale percorso formativo hai seguito?
Sotto la spinta del parroco mi iscrissi presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sezione S. Tommaso d’Aquino di Napoli, dove ho acquisito il titolo del Baccalaureato in Sacra Teologia e, più tardi, la licenza in Teologia Pastorale. Quindi ho iniziato a insegnare religione presso un istituto paritario di suore a Napoli. Negli anni successivi ho insegnato in altre città del nord Italia: Reggio Emilia, Milano, Torino. Durante la permanenza a Torino ho insegnato in scuole di primo e secondo grado. Inoltre ho proseguito gli studi accademici iscrivendomi presso la Pontificia Facoltà Teologica S. Bonaventura – Seraphicum in Roma, dove, nel 2024, ho conseguito il Dottorato in Teologia Pastorale.
Come sei venuto a contatto con la Diocesi di Pinerolo?
Ho iniziato a frequentare la Basilica di Maria Ausiliatrice, a Valdocco, dove, confrontandomi con don Pietro Zantilli e, successivamente, con don Fabiano Gheller ho avuto modo di conoscere il vescovo Derio. Dopo una lunga e proficua conoscenza quest’ultimo mi affida a monsignor Massimo Lovera. Con lui ho iniziato il cammino vocazionale di formazione. Il percorso è continuato con don Luciano Chino collaborando nella parrocchia di Pragelato dove ho ricevuto l’ammissione agli ordini sacri, lettorato e accolitato e, poi, l’ordinazione diaconale il 7 aprile 2024. Durante questa mia permanenza sul territorio di Pragelato, dopo l’ordinazione diaconale, ho continuato a collaborare con don Mauro Roventi Beccari, amministratore e rappresentante legale per 6 mesi della parrocchia di S. Maria Assunta.
Dal novembre 2024 la formazione continua sotto la guida di don Manuel Monti, parroco delle comunità parrocchiali di Campiglione. In questi mesi ho avuto modo di conoscere e interagire con tutta la comunità locale, in modo particolare con i giovani animatori, le catechiste e seguendo il gruppo degli adolescenti in cammino verso il sacramento della cresima.
Qual è l’ambito pastorale che ti è più familiare?
Ciò che più mi sta a cuore è l’ambito della pastorale giovanile, poiché tutti i miei studi accademici e l’esperienza parrocchiale e di insegnamento si è svolta sempre sulla formazione giovanile.
In questi anni di formazione, grazie alla mia guida spirituale, fra Alberto Vaccaneo, frate minore francescano cappuccino, ho maturato una visione integrale del sacerdozio, che oltre la celebrazione dei sacramenti, si è estesa alla cura delle anime, alla predicazione della Parola e alla testimonianza del Vangelo nella vita quotidiana. Inoltre sono consapevole che l’ordinazione presbiterale non sarà un punto di arrivo ma un nuovo inizio. Un inizio che implica una continua conversione, una costante ricerca della volontà di Dio e una totale disponibilità al servizio.
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