«In generale il 2015 ha fatto registrare un aumento degli accessi. Nel corso dell’anno, i dati parlano di oltre 430 nuclei familiari, per un totale di circa 1200 persone. Il numero mensile rimane stabile (oltre 300 nuclei) con una rotazione periodica, dovuta al fatto che alcune persone riescono a trovare lavoro e altre (extracomunitarie) ritornano nel proprio Paese di origine». Così Mario Bert (presidente dell’Associazione “Centro Ecumenico di Ascolto”) e Angelo Corio (un volontario) sintetizzano l’attività svolta nel 2015 dall’Emporio Solidale “Una Goccia”. Inaugurato il 12 aprile 2014 come espressione di “Vicini si può”, progetto di solidarietà responsabile (nato nel 2012 dall’impegno di “Noi con il Mondo” e dell’associazione Volontari Oratorio San Domenico) contro le nuove realtà di povertà e di emarginazione. «Un progetto – fa notare, con una certa amarezza, Bert – che negli ultimi hanno è andato progressivamente declinando». Ma torniamo all’Emporio. «Gli utenti – proseguono Bert e Corio – sono per il 45% italiani. Tra gli stranieri, prevalgono le persone provenienti da Marocco e Romania». L’Emporio mette a disposizione una sessantina di prodotti disposti ordinatamente sugli scaffali: articoli per neonati e bambini, il necessario per la pulizia personale e domestica, scatolame, pasta. Non mancano il reparto ortofrutticolo e quello del “fresco” (frutta, verdura e prodotti vicini alla scadenza). Quali sono le fonti di approvvigionamento? «Le donazioni da parte di privati (orti personali o acquisti) – spiega Corio – sono diminuite nel corso del tempo. Le nostre fonti fisse di rifornimento sono: due supermercati di Pinerolo (Ipercoop e Penny Market, soprattutto per il recupero del fresco); due aziende (Corcos ed Euroball, che ci donano complessivamente 1200 euro mensili in prodotti); Banco Alimentrare (40mila euro annui in prodotti); tre parrocchie (San Leonardo Murialdo, San Maurizio, Miradolo); Caffarel (20mila euro in prodotti); l’azienda agricola Castagnè Gros (frutta di stagione); Bonifanti (panettoni). In un anno, si tratta di circa 130mila euro (comprese le donazioni di singoli privati) in prodotti. Altri 80mila li spendiamo in acquisti, soprattutto nei discount: questa cifra arriva per metà dalla Caritas diocesana e dall’8xMille (delle Chiese cattolica e valdese), per l’altra metà da privati o raccolte. Quindi, nel 2015 abbiamo raggiunto beni per un controvalore di 210mila euro. Il deficit totale (dovuto al pagamento di bollette e affitti, spese sanitarie non mutuabili e viaggi per scuola o lavoro) risulta essere di 30mila: viene coperto dall’avanzo di gestione del 2014 (anno in cui avevamo ricevuto un lascito ereditario)». Questi i dati economici. Quali considerazioni generali si possono fare? «Dal punto di vista degli utenti – afferma Bert – c’è una grossa soddisfazione: sia per il rispetto della loro dignità personale, sia per la quantità dei prodotti offerti dall’Emporio». A cui si accede con un’apposita tessera-punti. Per ottenerla, è prevista una procedura ben precisa: «In primo luogo i responsabili del Centro Ecumenico di Ascolto, insieme a tre volontari, effettuano una valutazione previa, basandosi sull’ascolto diretto delle persone e sulla presentazione dei documenti. In particolare, si calcola il reddito pro-capite, escludendo i giovani (che si presume lavorino). Da qui, si stabiliscono tre fasce economiche, privilegiando i single, le persone malate, i mono-genitori. Ad ogni fascia corrisponde un punteggio (legato al numero di tessera sanitaria), spendibile ogni mese per un tot di mesi assegnati. Dopo di che, è previsto un nuovo colloquio per rivalutare la situazione. Questa procedura è richiesta dal progetto europeo FEAD (Fondo Europeo di Aiuti agli Indigenti), in maniera da smascherare subito eventuali ingannatori (siamo nell’ordine del 5-6%)». I volontari impegnati nell’ascolto sono una ventina, a cui si aggiungono i cinque/sei che si occupano direttamente della gestione dell’Emporio (seguendo personalmente gli utenti nel momento della spesa). «E più di trenta persone – aggiunge Corio – ci hanno offerto la loro disponibilità». L’Emporio Solidale si trova a Pinerolo in via del Pino 64. Giorni e orari di apertura (anche per la ricezione di alimenti offerti): lunedì e venerdì dalle 15 alle 18; giovedì dalle 9 alle 12.

Vincenzo Parisi

Da sinistra: Angelo Corio, una volontaria e Mario Bert

Da sinistra: Angelo Corio, una volontaria e Mario Bert