Andrea Chiabrando, 45 anni, sfidante (al ballottaggio) di Eugenio Buttiero alle ultime elezioni amministrative. Esponente, in Consiglio Comunale, del gruppo “Progetto per Pinerolo”.

«Come partiti e movimenti di opposizione – riflette – abbiamo inevitabilmente linee politiche e culturali diverse. Posso dire che, da parte nostra, c’è grossa sintonia con Massimiliano Puca (PdL, n.d.r.) e soprattutto con Luca Salvai (M5S), una persona perbene, equilibrata e ragionevole. Spesso ci troviamo in accordo, su singoli provvedimenti, con Giorgio Canal (SEL) e Paolo Covato. Ci siamo ripromessi una riunione mensile di tutti gli esponenti dell’opposizione».

Quella guidata da Buttiero, a detta di Chiabrando, «è un’amministrazione appiattita, che sta provocando anche qualche scoraggiamento tra le fila della stessa maggioranza (tant’è che mancavano addirittura i numeri per approvare il bilancio consuntivo 2012, li abbiamo garantiti noi…); questo deriva dal fatto che, con l’elezione del nuovo sindaco, si erano create delle aspettative. C’è un piattume totale; ok, c’è la crisi, ma ci si ingegna. Non conta fare, ma dare qualche segnale concreto ai cittadini. Ci piacerebbe più dinamismo. Alcuni assessori sono bravi e competenti; altri, come dice un consigliere, non si sa cosa ci stiano a fare».

A proposito delle attività e delle proposte che il gruppo Progetto per Pinerolo sta portando avanti, afferma che «come opposizione cerchiamo, per quanto possibile, di vitalizzare l’amministrazione. In questo periodo ci siamo concentrati sul bilancio 2012». Nelle prossime sedute del Consiglio Comunale sarà presentato il bilancio preventivo 2013 e, secondo Chiabrando, «ci sarà da divertirsi, dal momento che, secondo il sindaco, mancano almeno 2 milioni di euro, derivanti da un mancato taglio delle spese».

Progetto per Pinerolo ha lanciato l’idea (poi approvata dal Consiglio) dell’istituzione di uno sportello informativo sui bandi nazionali ed europei, oltre ad un netto taglio dei costi dell’amministrazione, anche di quelli ordinari: «Occorre limitare le spese, cominciando da quelle meno fruttuose, però in maniera intelligente: la giunta vorrebbe risparmiare sul riscaldamento delle scuole, abbassandolo di un grado, ma poi ci si trova a pagare degli interessi passivi molto alti (Mulino di Riva, Scuola di Cavalleria…). Basti pensare che il Comune ha buttato via oltre un milione di euro solo per la palazzina di via Monviso 18: la perizia redatta da ATC attesta che il fabbricato è, di fatto, da abbattere; è stato inoltre segnalato un abuso edilizio. Il nostro gruppo ha presentato una dettagliata interrogazione per avere informazioni chiare».

Un altro tasto dolente, recentemente tirato in ballo dallo stesso Chiabrando, è la gestione del personale dipendente: «è poco efficiente; in Comune ci sono più di 240 dipendenti, ma si continua ad acquistare ore di lavoro da cooperative e società. Basti pensare che, per la gestione di una banca dati fiscale e per il recupero crediti, così pure per gli asili nido, l’amministrazione utilizza (e stipendia) personale esterno». Circa l’urbanistica, poi, regnano «immobilismo e confusione: prima hanno proposto una variante-ponte, poi un nuovo Piano Regolatore, adesso sbuca il progetto di un palazzo dove ci sono i portici blu…».

Altra nota stonata, secondo l’esponente dell’opposizione, il tema lavoro e imprese: «noi abbiamo suggerito mille volte alla giunta di provare a fare rete, ma inutilmente. In Comune non esiste un elenco delle imprese presenti sul nostro territorio, nemmeno di quelle nell’area industriale Porporata (dove, tra l’altro, continua a mancare la banda larga). A distanza di un anno dalla Prima Conferenza per lo Sviluppo del Pinerolese (2 marzo 2012, n.d.r.) non si hanno notizie delle ricadute dei tavoli tecnici convocati e più in generale sull’esito dell’iniziativa del sindaco».

Proprio per favorire gli insediamenti industriali sul nostro territorio, Progetto per Pinerolo «ha lanciato un proposta concreta: abbattere del 90% gli oneri di urbanizzazione che le aziende debbono pagare per interventi di potenziamento produttivo. Si tratta di una proposta di immediata efficacia sia per le grandi imprese sia per i piccoli artigiani, che saranno così incentivati ad investire nelle loro aziende. I quattrini persi (pochi, per la verità..) saranno recuperati con un contenuto aumento degli oneri dovuti per interventi residenziali in aree produttive. Speriamo che, almeno questa volta, l’amministrazione accolga i nostri piccoli ma logici suggerimenti di buon senso».

Infatti, prosegue Chiabrando, «il sindaco e la maggioranza hanno deciso di respingere la nostra proposta di delibera volta a regolamentare l’applicazione della legge 106/2011 sul territorio comunale. La trasformazione indiscriminata delle aree produttive in aree residenziali comporta un depauperamento della capacità produttiva della città, specie ove si intervenga in aree ben infrastrutturate (strade, ferrovie…)».

Per non parlare dell’ormai incresciosa situazione in cui vertono le attività commerciali presenti nel centro storico, per il quale si sono già formulate le ipotesi più varie, relativamente alla sua eventuale riapertura al traffico. Ma è davvero questa la soluzione? Chiabrando registra una grande difficoltà a «vitalizzare il centro storico. È stato istituito un Tavolo di confronto, ma ci si limita a discutere di arredo urbano e di ZTL… A proposito di quest’ultima, secondo noi occorre fare piccole sperimentazioni (magari aprendola per qualche ora al giorno). Non è il fatto di andarci in macchina che riqualifica il centro, ma la presenza di molte attività, di negozi: quei pochi che resistono, fanno una gran fatica. L’apertura al traffico non è la soluzione. A questo proposito, serpeggiano delle polemiche anche in seno alla stessa maggioranza: il centro storico è in profonda crisi, ma poi si organizzano eventi al Palared, in periferia».

Anche nella città di Pinerolo, come in tante altre, non mancano le opere incompiute, che Chiabrando definisce ironicamente «a livelli da “Striscia la Notizia”. Elenchiamo: La Scuola Nazionale di Cavalleria, il Mulino di Riva, la palazzina di via Monviso, Palazzo Vittone, l’annosa questione della Caserma dei Carabinieri (è stata fatta una variante apposita, vincolata all’uso; poi si è dovuto pagare per annullarla, e ci si trova con un pezzo di terra inutilizzato…). E il progetto “Bike Sharing”? Tre mesi fa la ditta responsabile ci ha illustrato un dettagliato e speranzoso progetto: 250mila euro pubblici buttati! E, a proposito di biciclette, nell’ultimo bilancio erano previsti 400mila euro per la sistemazione delle piste ciclabili in città, ma la giunta l’ha stralciato… Per non parlare dei numerosi sprechi».

Vincenzo Parisi