«Potrebbero farlo gestire a delle persone disoccupate facendo a turno sei mesi per sei mesi… Facendo un bando con persone più grandi che possono insegnare e ragazzi che possono imparare… Un punto di ritrovo per studenti un po’ più sano…»; «E che cavolo… Nessuno lo comprerà mai! Perchè il Comune non lo prende in gestione?»; «Quel giardino è infrequentabile purtroppo… peccato perché il chiosco è una meraviglia»; «La zona è troppo pericolosa. Se non fanno un po’ di pulizia non troveranno nessuno che lo prende»; «Vabbè ma a ste cifre chi ci va? Secondo me è possibile ripristinarlo con la Banca del Tempo e dare un’opportunità a qualcuno…»; «È tutto da mettere a norma e l’affitto non è poco, ci vogliono troppi euro da spendere»; «Un buon gestore, che possa organizzare pranzi veloci per studenti, feste di compleanno per bimbi al pomeriggio, apericena e qualche bella serata estiva con musica e luci, porterebbe nella zona frequentatori diversi dagli attuali…»; «Nemmeno regalassero area e licenza sarebbe appetibile con tutti i vincoli che la sovrintendenza ha imposto… In Comune sono convinti che basta sollevare la serranda e i soldi ti cadono in testa. Un’operazione simile non sarebbe conveniente se l’area fosse di proprietà del titolare figuriamoci altrui. Hanno solo da fare un Ufficio del Turismo o un Info Point, ammesso che qualche impiegata accetti di stare in una scatola di lamiera rovente in estate e gelida in inverno…». Questa è una rassegna di alcuni dei tanti commenti che in questi giorni è possibile leggere su Facebook, nei gruppi che riguardano più da vicino la città di Pinerolo. Commenti che hanno la loro ragion d’essere da quando, lo scorso 10 febbraio, il Comune ha avviato una procedura di gara per l’affidamento in concessione del chiosco di piazza Garibaldi 26, noto a tutti con il nome di “Caffè della Stazione”. Non è la prima volta che il chiosco (o, meglio, quel che ne rimane…) viene a trovarsi sotto le luci della ribalta. Era già accaduto il 12 dicembre 2015, quando alcuni volontari del gruppo politico “Pinerolo Bene Comune” si erano dati appuntamento per ripulire la struttura, ormai da mesi in attesa di un bando per l’assegnazione. «L’auspicio – spiegavano allora i volontari – è di dar vita ad un progetto che nel nome della legalità, della partecipazione e della riqualificazione urbana che renda vivibile, gradevole e usufruibile ai cittadini l’intera area». Del resto, stiamo parlando di un esercizio situato in un punto strategico della città: inserito in un ampio spazio verde, di fronte alla stazione ferroviaria ed a poche decine di metri dall’ingresso del Liceo Classico “G. F. Porporato” e della succursale dell’Istituto Tecnico “M. Buniva”, frequentati da migliaia di studenti che, tra l’altro, salgono e scendono dai pullman proprio nei pressi del chiosco… Se rimodernato e gestito con intelligenza e spirito imprenditoriale, si tratterebbe davvero di un ottimo “benvenuto” ai visitatori della città. E non solo. Potrebbe diventare un punto (sano) d’incontro per ragazzi e giovani, dove parlare e condividere, tra un panino ed una bibita. Purtroppo, l’incuria ed il passare degli anni lo hanno ridotto ad un malconcio relitto che, date le pessime condizioni in cui versa, scoraggerebbe qualunque turista… Il chiosco, che secondo il bando è destinato ad attività di somministrazione di alimenti e bevande, è costituito da una struttura in muratura e in ferro in stile liberty, che si compone di tre corpi di fabbrica, realizzati in tempi diversi, per una superficie coperta complessiva di circa 90 metri quadri e un’area di pertinenza esterna pari a circa 130. Si tratta di un bene culturale sottoposto a tutela, quindi l’esecuzione di opere e lavori di qualunque genere è subordinata all’autorizzazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Città Metropolitana di Torino. La gara prevede un canone mensile di 890 euro. La struttura necessita, inoltre, di opere di manutenzione straordinaria e lavori di adeguamento normativo, stimati intorno a 49.200 euro, a carico del concessionario. I lavori saranno da scomputare al netto dell’Iva e delle spese tecniche dal canone concessorio nei primi sette anni della concessione (dal canone mensile offerto dal concorrente sarà detratto l’importo di 585,71 euro). La durata della concessione è di quindici anni dalla data del contratto. Quali sono le modalità concrete per partecipare alla gara di assegnazione? I soggetti che intendono partecipare al bando devono obbligatoriamente effettuare un sopralluogo dell’immobile, che dovrà essere concordato con l’Ufficio Patrimonio del Comune (tel. 0121.361241, sig. Luciano Bari, patrimonio@comune.pinerolo.to.it). La concessione sarà aggiudicata al concorrente che avrà presentato l’offerta più conveniente per il Comune (canone più alto).
Le offerte dovranno pervenire a mezzo postale o consegna (anche tramite corriere) entro le ore 11:30 di mercoledì 19 aprile 2017 a “Comune di Pinerolo – Ufficio Protocollo, piazza Vittorio Veneto 1 – 10064 Pinerolo”. Tutta la documentazione sulla gara d’appalto e le modalità di partecipazione sono consultabili sul sito istituzionale del Comune (www.comune.pinerolo.to.it), nelle pagine dedicate alle gare d’appalto mediante procedura aperta.
Vincenzo Parisi