Domenica scorsa Pinerolo è tornata, almeno per un giorno, la città della cavalleria, in occasione dei 150 anni dalla nascita del capitano Federigo Caprilli.
Al mattino la commemorazione in piazza Vittorio Veneto e nella Cavallerizza Caprilli.
Al pomeriggio visita guidata sui luoghi caprilliani.
Fotografie di Lino Gandolfo
Caprilli a cavallo tra due secoli
Nel 1982 il presidente degli Stati Uniti Ronald Regan fece tappa a Roma durante uno dei suoi viaggi presidenziali. Regan, da sempre amante dei cavalli, chiese a Giovanni Spadolini, allora presidente del consiglio, se fosse possibile visitare Pinerolo, la città della Cavalleria dove si era allenato il famoso capitano Federigo Caprilli inventore del nuovo metodo di cavalcata. Con leggero imbarazzo Spadolini, che non conosceva né Pinerolo né Caprilli, avanzò la scusa del protocollo stabilito e questioni di sicurezza. Così il presidente americano non fu accontentato nella sua richiesta.
Il 7 e l’8 aprile si è ricordato il 150° anniversario della nascita di Caprilli (Livorno, 8 aprile 1868 – Torino, 6 dicembre 1907), e Pinerolo ha proposto per l’occasione conferenze, visite turistiche e una grande sfilata con oltre 150 cavalli e 20 carrozze lungo le vie della città. Il museo dell’Arma di Cavalleria ha aperto le sue porte per visite a tema e il CeSMAP ha offerto un tour guidato a Pinerolo sui luoghi più significativi del capitano e sul suo tempo. Si tratta della cosiddetta “Belle Époque” durante la quale Pinerolo godette di un periodo particolarmente felice. In città la cultura e l’economia erano fiorenti grazie soprattutto alla Scuola di Cavalleria che, insidiata nel 1849, fece crescere un indotto non indifferente. Esempio evidente pervenuto fino ai giorni nostri è la fabbrica di chiodi Mustad (esistente ancora oggi con altro nome) che produceva chiodi per ferrare i cavalli.
La guida ha condotto i visitatori nel centro città con una tappa di fronte alla stazione ferroviaria, costruita nel 1854, che collegò Pinerolo con Torino e Cavour. Fu la terza linea ferrovia attivata in Italia dopo la Napoli Portici e la Torino-Moncalieri e diede notevole impulso allo sviluppo alla città.
Poco oltre, imponente ma soffocata ormai dai condomini degli anni ’60 del secolo scorso, si erge la Cavallerizza Caprilli: gioiello architettonico unico al mondo. Spettacolari le figure equine sovrastanti le colonne, simbolo e ricordo della Scuola di Equitazione, che sembrano sorvegliare dall’alto cavalieri di tempi lontani. Costruita tra il 1909 e il 1910 dal Genio Militare, a cura del Ten. Col Pio Giulio Zunino su progetto del Capitano Ing. Ottolenghi, la Cavallerizza è la più antica struttura coperta del suo genere in Italia e la più grande in Europa. Il tetto in metallo del peso di 76 tonnellate è opera delle celebri Officine Fonderie Savigliano.
La passeggiata sui luoghi caprilliani ha offerto la possibilità di guardare Pinerolo da un’altra prospettiva, rivivendo l’atmosfera di tempi passati. Un aspetto da conoscere specialmente per i pinerolesi in modo da evitare imbarazzanti figuracce, come quella di Spadolini!
Cristina Menghini