25 giugno 2016

Il Cammino di Santiago e la via Francigena sono certamente le più celebri. Percorse per secoli e poi abbandonate, vivono oggi una seconda giovinezza. Il pellegrinaggio comodo ha mostrato tutti i limiti del mordi e fuggi, tipico del nostro tempo. E, chi ha gambe per camminare, ha voluto sperimentare di nuovo il pellegrinaggio così come era vissuto già nel medioevo. Quello semplice, austero, faticoso ma capace di dar spazio all’anima, troppo spesso soffocata da ritmi disumani di oggi.
Accanto ai grandi cammini recentemente ne sono sorti altri minori ma non meno suggestivi e carichi di spiritualità.

Un di questi è la “Via degli Abati da Abbadia Alpina alla Sacra di San Michele” ritracciata dai coniugi pinerolesi Rita e Renato Garbolino con l’aiuta cartografico di Andrea Ighina.

Il sentiero, reinventato in chiave moderna con tanto di tracciato satellitare, è un percorso pensato per tutti e per il quale è stato preparata una dettagliatissima guida scaricabile gratuitamente cliccando qui.
La via consta di tre tappe per un tempo di percorrenza di 3 giorni. Partendo da Abbadia Alpina sono circa 21 i km da percorrere per giungere al Crò. Da lì altri 16 e mezzo fino a Giaveno per poi proseguire altri 11 km fino alla destinazione conclusiva: la Sacra di San Michele.
Il primo gruppo, guidato dai Garbolino e promosso dall’Ufficio diocesano per il turismo è partito, venerdì 24 giugno dalla Chiesa Parrocchiale di San Verano ad Abbadia Alpina dove don Franco Pairona ha celebrato la messa. Dopo la benedizione del vescovo il gruppo è partito verso il Crò.

Arriveranno alla Sacra di San Michele domenica 26. Qui il pellegrinaggio si concluderà con la celebrazione della santa Messa.

Foto Gandolfo, Pairona e Richiardone