9 Giugno 2025
Nella parrocchia Spirito Santo prima messa per don Francesco Cacciatore

Ordinato sabato 7 giugno dal vescovo Derio in Cattedrale, ieri don Francesco Cacciatore ha celebrato la sua prima messa nella parrocchia Spirito Santo di Pinerolo.
A lui si è rivolto il parroco e vicario generale, monsignor Massimo Lovera, nell’omelia che riportiamo di seguito.
Benedici il Signore, anima mia! Sei tanto grande, Signore, mio Dio! (Dal Salmo 103).
Sì, il nostro cuore è in festa e benedice il Signore per il dono stupendo che Dio ha voluto regalare a tutti noi. Stiamo ancora assaporando le parole e le immagini indelebili dell’ordinazione di don Francesco avvenuta ieri nella solennità di Pentecoste. Ed oggi continuiamo a ringraziare il buon Dio facendo esperienza di Chiesa, di popolo di Dio radunato dallo e nello Spirito Santo che, come afferma san Paolo nella lettera ai Romani, “attesta che siamo figli di Dio e coeredi di Cristo”. Sì, siamo davvero figli amati da un Dio innamorato di ogni sua creatura e siamo preceduti, accompagnati, seguiti da Cristo che non si stanca di chiamare uomini che si mettano al servizio della chiesa e dell’umanità per spezzare il Pane di Vita e della Parola, accogliendo l’invito di Gesù stesso: “Prendi il largo! Seguimi!”. Tu, caro don Francesco, ben conscio dell’immensa grazia che hai ricevuto, hai detto il tuo “sì”, il tuo “Eccomi, Signore io vengo, si compia in me la tua volontà” (sono le parole del canto “Eccomi” che verrà eseguito dal coro). E con il sacramento dell’ordine tu sei stato colmato di Spirito Santo, proprio come i discepoli nel giorno di Pentecoste che cominciarono a parlare varie lingue. Essi erano compresi da tutti perché parlavano la lingua dell’amore, che è quella che ti auguro di esprimere sempre attraverso il tuo essere presbitero di Cristo, con Cristo e per Cristo. Lo Spirito Santo accenda ogni giorno in te il fuoco dell’amore per Cristo e per il Vangelo, avendo per certo che noi presbiteri non “siamo padroni, ma custodi. La missione è di Gesù. Egli è Risorto, dunque è vivo e ci precede”, così come ci ha ricordato recentemente papa Leone XIV. La tua vita di presbitero sia intrisa di vera e autentica umanità. Sii vicino al cuore e alla vita quotidiana delle persone, condividendone le gioie e le sofferenze. Sii un buon pastore che carica sulle proprie spalle le pecore, soprattutto quelle ferite dalle esperienze drammatiche della vita, quelle che sono malate nel corpo e nello spirito, quelle che sono deluse e disperate, quelle che sono alla ricerca di senso, quelle che hanno sete di Dio, della verità. La porta del tuo cuore sia sempre aperta a tutti, pronto ad ascoltare, ad accogliere, a farti uno con chi è davanti a te, divenendo centro e fulcro di unità. Ricordalo: “Prima di essere credenti, siamo chiamati ad essere umani”! (è una bella espressione di papa Leone). Di tanto in tanto ti capiterà di essere ferito da qualche spina dolorosa; alcuni sentieri saranno in salita, difficili da praticare; talvolta sarai chiamato ad abbracciare la croce di Cristo, ma tu non arrenderti! Non scoraggiarti, sapendo che troverai dei compagni di viaggio che ti sosterranno e ti vorranno bene. E abbi per certo che il Signore ci chiede, come pastori, di rimanergli fedeli e di avere la consapevolezza che è Lui a dare i frutti. Nel tuo cammino di presbitero avrai sempre tre carte vincenti da giocare: la preghiera, la Parola, l’Eucarestia. Uno degli aspetti più belli che potrai vivere come presbitero sarà quello di un rapporto unico e amichevole, personalissimo con Lui, ascoltando la Sua Parola che sarà “sole e scudo” per te e attingendo forza e coraggio dal Suo Corpo e dal Suo Sangue, che ti renderà sempre più atto a spezzare, proprio come quel gesto che compirai ogni volta sull’altare, la tua vita per amore degli altri. E non temere! Gesù ce l’ha promesso proprio oggi nel Vangelo (e le sue promesse non vengono mai meno!): “Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa”. Lo Spirito Santo sarà davvero il tuo compagno di viaggio e luce per i tuoi passi quotidiani. Tu sii un docile discente, lasciati plasmare sempre più dall’Amore del Padre, àncora saldamente la tua vita a Cristo buon pastore, rimani unito a Lui e ama sinceramente e generosamente la gente con quel tratto e con quello stile amabile che ti caratterizza. È un talento che Dio ti ha donato perché tu lo spenda con entusiasmo, sapendo che c’è “più gioia nel dare che nel ricevere” e seminando ovunque Lui ti porterà semi di speranza. Sii davvero un uomo che testimonia la bellezza della vita (e non un superuomo, come qualcuno a volte pensa che siamo noi presbiteri) e un pastore appassionato che spande la fragranza della speranza e della pace.
Ti auguro davvero, carissimo don Francesco, amico e fratello nel presbiterato, di essere un discepolo pieno di gioia e di Spirito Santo, capace di “farti piccolo perché Cristo sia conosciuto e glorificato, di spenderti fino in fondo perché a nessuno manchi l’opportunità di conoscerlo e amarlo”. (Leone XIV – Messa celebrata con i cardinali il 9.5.2025).
Ti affido a Maria, madre dei sacerdoti:
Maria, donna dell’Ascolto e del Servizio, ti affidiamo don Francesco e tutti i presbiteri. Ti chiediamo di accompagnarli con la tua bontà materna, perché ogni giorno ripetano il loro “sì” a Dio, come tu stessa hai fatto a Nazaret e in tutta la tua vita, fin sotto la croce e oltre.
Tu eri presente con gli apostoli nel cenacolo e con loro hai invocato e poi accolto il dono dello Spirito, che li ha resi coraggiosi testimoni del tuo Figlio, crocifisso e risorto, e li ha sostenuti nell’annunciare il Vangelo ad ogni creatura. Tu stessa li hai accompagnati con la tua preghiera, e la tenerezza di Madre.
Accompagna anche don Francesco e i nostri sacerdoti, soprattutto quando intraprendono strade nuove e non facili per annunciare anche nel nostro tempo la bellezza dell’amore del Padre. Aiutali ad essere autentici e fedeli, generosi e misericordiosi, solleciti verso ogni persona.
Sostienili nelle giornate difficili, e aiutali a rialzarsi quando sperimentano la debolezza della loro risposta.
Fa’ che siano attenti ascoltatori della Parola del tuo Figlio e annunciatori instancabili di questo tesoro che il Cristo ha affidato alla Chiesa perché sia seme gettato nei solchi dell’umanità.
Aiutali a spezzare per tutti il Pane della Parola e dell’Eucaristia e ad essere compagni di viaggio per tutti coloro che cercano nel Vangelo la risposta alle tante domande della vita, il sollievo alle tante sofferenze che spesso ci rendono tristi.
Accompagna don Francesco e tutti i presbiteri con il tuo amore di Madre!
Grazie e buon cammino, don Francesco!
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