18 Giugno 2013
Il Pinerolo FD premiato in Comune
Durante il pomeriggio di martedì 18 giugno, nella sala consiliare del Comune di Pinerolo, il sindaco Eugenio Buttiero e l’assessore allo Sport Gian Piero Clement hanno premiato il Pinerolo FD, reduce da una brillante stagione che ha portato i ragazzi di mister Gallina alla vittoria del campionato regionale “Matti per il Calcio”.
In seguito alla premiazione, sono intervenuti i dirigenti del Pinerolo FD con parole di ringraziamento verso le istituzioni e la cittadinanza per la vicinanza e la collaborazione dimostrate in questi due anni: «Al termine di questi primi anni di lavoro – ha spiegato Marco Tealdo, presidente dell’Associazione “Il Raggio” – riteniamo opportuno incontrare nuovamente la città (le istituzioni, le persone comuni) per una questione di lealtà, di correttezza, di coerenza verso chi ha visto muovere i primissimi passi di questa meravigliosa storia che si chiama Pinerolo FD».
C’è un aspetto che sta particolarmente a cuore allo staff del Pinerolo FD, quello di integrazione: «Due anni fa, il Pinerolo FD nasceva un po’ in sordina perché chi ascoltava le nostre parole colme di sogno e di desiderio pionieristico non comprendeva bene se si trattava di un’esperienza sociale o sportiva. Alcuni preferivano dipingerla come un’esperienza pseudo sanitaria identificandola con la calcio terapia. Il Pinerolo FD non è un’esperienza esclusivamente e solidale, ma integrativa: i giocatori non sono selezionati in quanto facente parte di comunità, ma per le loro capacità calcistiche. Con la nascita del Pinerolo FD, volevamo dimostrare che la disabilità è una delle possibili condizioni umane, ma non una limitazione per vivere una vita serena. Il limite, secondo noi, è sopratutto culturale: è si possono fare mille leggi sull’integrazione dei disabili, ma se non cambia la cultura non cambierà mai nulla».
Obiettivo raggiunto? Pare proprio di sì: «I nostri atleti – ha concluso Tealdo – vengono riconosciuti in città come facenti parte di una squadra del territorio. Questo vuole dire che il concetto dell’integrazione sta iniziando a farsi largo tra le maglie di una società che vive di stereotipi, che tara il valore di una persona sulla bellezza estetica e sul conto in banca».
Nicolò Mosca
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