Marzo 2015

Che cosa c’è “sotto” il Santuario della Consolata? Quali le origini? E quali le analogie con l’Abbazia di Santa Maria del Verano di Pinerolo?
Per rispondere occorre uno studio storico approfondito. Come quello che il torinese Luca Guglielmino ha pubblicato nel volume “Fondazione del Santuario della Consolata” e che sarà presentato a Pinerolo giovedì 26 marzo.
Due chiese e due fondatori: Sant’Andrea (poi Consolata) a Torino voluta da Abbone e Santa Maria del Verano a Pinerolo fondata da Adelaide di Susa.
«Sia Abbone che Adelaide fecero tali donazioni per la salvezza della loro anima – spiega Guglielmino – perché ci fossero monaci che pregassero per loro». Ma non solo: «questo conferiva immagine e pubblicità al potente di turno e costituiva una vera e propria “propaganda” positiva sul personaggio. Questo si legava all’aspetto politico, più materiale e terreno , per cui tali donazioni perseguivano dei fini».
Le due strutture si situano a un secolo di distanza tra loro in due contesti storici diversi. «Con Abbone – prosegue Guglielmino – siamo in un momento embrionale e ci troviamo nel momento di passaggio tra Merovingi e Carolingi, là ove il feudalesimo prende forma. Con Adalberto, donatore di S. Andrea ci troviamo nel X secolo nel periodo precedente le castellanie in un feudalesimo turbolento e già formato; con Adelaide ormai siamo in piena lotta per le investiture e in piena riforma gregoriana con un feudalesimo consolidato».

Le due chiese, oltre alla dedicazione mariana, ebbero in comune anche l’ordine mostastico dei benedettini. «Se Adelaide nel 1064, onde controbilanciare l’influenza di Cavour (1035) dipendente dal Vescovo di Torino, fondò S. Maria del Verano con possedimenti estesi fino in Liguria e la diede ai Benedettini Neri della Sacra di S. Michele o S. Michele della Chiusa, così l’Anscaride Adalberto marchese d’Ivrea e comes di Torino, nel 924 donò S. Andrea ai Benedettini provenienti da Novalesa per rinforzare la sua figura pubblica legata al trono d’Italia ottenuto da Guido da Spoleto, legato al padre suo per via dell’ottenimento appunto, della marca d’Ivrea.
Se poi S. Verano influenzò la formazione di Pinerolo, così S. Andrea- Consolata influenzò quella di Torino, soprattutto dal punto di vista religioso».
Accanto a Guglielmino interverranno anche il vescovo di Pinerolo, monsignor Pier Giorgio Debernardi e l’architetto Franco Carminati. A moderare l’incontro sarà Andrea Serafino, docente dell’Università del Piemonte Orientale.
Per gli appassionati di storia l’appuntamento, promosso dalla sezione pinerolese di Italia nostra e dalla Società storica pinerolese, è quindi per giovedì 26 marzo, alle ore 17:30 in corso Torino, 44 a Pinerolo.

SEL