12 Maggio 2025
Clown sociali: la nostra missione è portare un sorriso

Domenica 18 maggio 2025 anche a Pinerolo è in programma la Giornata Nazionale del Naso Rosso a cura del gruppo VIP (Viviamo in Positivo) che ci racconta Margherita Scorzelli.
Margherita Scorzelli il sorriso ce l’ha sul volto, ma soprattutto nel cuore. Colonna del gruppo VIP (Viviamo in Positivo) di Pinerolo, è una di quelle persone che hanno scelto di donare tempo, energia e affetto a chi è fragile, attraversando corsie d’ospedale, scuole, case di riposo e comunità con il potere disarmante della gentilezza. In vista della Giornata Nazionale del Naso Rosso, Margherita ci racconta cosa significhi essere un clown sociale e perché un sorriso, donato nel momento giusto, può cambiare la vita.
Domenica 18 maggio, in piazza Facta, torna la Giornata Nazionale del Naso Rosso. Com’è nata questa iniziativa?
La Giornata è l’unica occasione in cui scendiamo in piazza per raccogliere fondi. Noi clown di “Viviamo in Positivo” durante l’anno non chiediamo mai offerte: facciamo servizio gratuitamente in ospedale, case di riposo, scuole, comunità. Il 18 maggio ci facciamo conoscere, portiamo colore, sorrisi e raccogliamo fondi per sostenere formazioni, missioni e progetti.
Chi siete e cosa fate esattamente?
Siamo clown sociali: portiamo sorrisi dove c’è bisogno. Nasciamo per lavorare in corsia, ma ci siamo estesi anche alle case di riposo, scuole, comunità di disabili, strada. Siamo 72 associazioni in tutta Italia, in formazione continua.
Quando è nato il gruppo di Pinerolo?
Nel 2009, come costola della VIP Torino. Da dieci persone siamo cresciuti fino a oltre 85 volontari. Quest’anno a ottobre lanceremo un nuovo corso base.
Oltre alla Giornata del Naso Rosso, quali sono le vostre attività?
Operiamo nel Pinerolese in case di riposo, RSA, comunità di disabili come l’AGAF di Orbassano e “Le Nuvole” di Collegno. Con il Progetto Scuole entriamo in circa dodici scuole primarie e dell’infanzia, parlando ai bambini di volontariato, cura di sé e degli altri. Alla fine degli incontri, i piccoli diventano “mini clown di corsia”.
C’è un percorso di formazione specifico per diventare clown di corsia?
Sì. Si comincia con un corso base di tre giorni per apprendere igiene, gestione del personaggio e comportamento in corsia. Poi, ogni mese, si partecipa a un allenamento obbligatorio per rimanere sempre aggiornati.
Qual è la motivazione principale che vi spinge?
Portare un sorriso. Anche quando troviamo chi non è pronto ad accoglierlo, sappiamo di aver piantato un seme. A volte riceviamo ringraziamenti anche da chi, inizialmente, ci aveva respinto.
Hai un episodio che ti è rimasto nel cuore?
Una volta una nonnina con l’Alzheimer, in casa di riposo, ha riconosciuto la nipote dopo mesi grazie al nostro intervento. È stato emozionante: le canzoni, i giochi, i sorrisi risvegliano ricordi profondi.
Cosa diresti a un giovane che vuole diventare un Naso Rosso?
Consiglio a tutti di fare volontariato, in qualunque forma. Ti cambia la prospettiva sulla vita, ti insegna ad essere più attento agli altri. Io, dopo un’esperienza missionaria in Brasile, ho capito quanto sia importante fare la propria parte, anche nel piccolo quotidiano.
Ti capita di incontrare rifiuti nel tuo servizio?
Sì, fa parte del percorso. All’inizio può essere duro, ma impari che ogni reazione nasce da una storia che non conosci. Il nostro compito è esserci, con rispetto e delicatezza.
Quest’anno sarai presente alla Giornata del Naso Rosso?
Purtroppo no: sarò a Palermo per una missione. Ma il 18 maggio, in piazza Facta, dalle 9:00 alle 18:00, ci saranno giochi con le bolle, truccabimbi, mercatini, spettacoli e la sfilata dei bambini delle scuole che hanno partecipato al progetto.
Com’è nata la tua scelta di diventare clown?
Durante una giornata di tipizzazione a Pinerolo ho visto due clown e me ne sono innamorata. Mi ha colpito il loro modo di stare con le persone senza chiedere nulla in cambio. VIP è proprio questo: servizio gratuito, un sorriso offerto con gratuità.
Come riesci a conciliare volontariato e lavoro?
Gestisco un’azienda che produce scatole per pasticceria. Nei periodi meno intensi riesco a dedicare più tempo al volontariato, nei mesi di alta stagione è più difficile, ma cerco sempre di ritagliarmi spazi.
Fare il clown ormai è parte di me: ha abbattuto le barriere della timidezza, mi ha insegnato a chiedere se qualcuno ha bisogno, a fermarmi di fronte a chi è in difficoltà.
Ci sono progetti futuri che vuoi raccontarci?
Oltre alla missione a Palermo, dove porteremo sorrisi nei quartieri più poveri, tre clown di Pinerolo partiranno per una missione in Romania, portando la clownterapia in carceri e orfanotrofi. È bello sapere che, ovunque andiamo, possiamo fare la differenza con un gesto semplice come un sorriso.
Cristina Menghini
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