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Chiesa  

A Pinerolo aria buona per i bambini di Chernobyl

A Pinerolo aria buona per i bambini di Chernobyl

Incontro con Renato Alberti, presidente dell’associazione “Il Bucaneve”

 

Bambini Cernobyl

Costituita nel 1997, l’associazione onlus “Il Bucaneve” ospita a Pinerolo, nel periodo estivo, gruppi di bambini e ragazzi provenienti dalla Provincia di Gomel (Bielorussia). Il presidente dell’associazione, Renato Alberti (il suo vice è Piero Mainero), spiega che: «in Ucraina, al confine con la Bielorussia, si trova la famigerata città di Chernobyl, il cui territorio ancora oggi ha un livello di contaminazione radioattiva molto elevato. Per i bambini che ospitiamo, non è una vacanza, ma un ciclo terapeutico: stare via per un mese serve loro a disintossicarsi dalle radiazioni che il loro organismo accumula nel corso di tutto l’anno. Del resto, è impossibile bonificare la zona del disastro nucleare. Ma quanto è difficile farlo capire alla gente: pensano che questi piccoli siano qui in villeggiatura, e dicono: “Ma con tutti i problemi che ci sono qui da noi o in Africa, bisogna proprio aiutare fino in Bielorussia? La risposta migliore è questa: riuscendo a farli venire qui per più anni possibile, evitiamo che il loro organismo, esposto continuamente a radiazioni, contragga terribili malattie, quali la leucemia e vari tipi di tumore (tiroide, utero…). Questi bambini vivono in una ambiente contaminato, mangiano tutto l’anno prodotti contaminati». Prosegue Alberti: «Abbiamo iniziato a lavorare su orfanotrofi (anche se per la maggior parte i bambini, più che orfani, erano tolti alla patria potestà). Circa sei/sette anni fa, in Bielorussia iniziò il sistema dell’affido alle famiglie (tant’è che i due orfanotrofi a cui ci appoggiavamo sono entrambi chiusi): da allora, riusciamo a mantenere meglio i contatti (stamattina ho ricevuto un SMS di auguri per il mio compleanno, da parte di una giovane, stata qui da bambina). Due anni fa sono state messe in piedi due case-famiglia». I primi ospiti arrivarono nell’estate 1998, erano una dozzina. Quest’estate sono 47, oltre a tre accompagnatrici e ad una interprete («22enne, è una delle prime bambine che sono state ospitate qui a Pinerolo»). Dormono nei locali del Seminario diocesano, eccetto un gruppetto di nove che è ospitato da alcune famiglie di Scalenghe. Stanno qui dal 18 giugno al 3 agosto: è il primo anno che la loro permanenza raggiunge le sette settimane, in genere erano sei. I pranzi rappresentano un’altra espressione di solidarietà: «ci vengono offerti gratuitamente (da sempre) da una società di catering industriale avente sede a ORBASSANO (la Eutourist)». Lo svolgimento delle giornate è ben scandito: «I bambini dormono in famiglia dal venerdì sera alla domenica sera (o lunedì mattina), con tutti i costi a carico di chi li ospita. Al mattino, dopo colazione, sei pullmini (guidati da autisti volontari: Associazione dei Carabinieri, della Polizia, degli Alpini; gruppo sportivo della Tabona…) li conducono ogni giorno in un luogo diverso, a seconda delle abitudini e delle preferenze degli accompagnatori locali. Ad esempio, in questo momento il gruppo si trova a Sestriere, alla Fontana degli Alpini. Sono previste alcune uscite fisse, come quella al bioparco Zoom di Cumiana e al parco di San Germano Chisone. Questa mattina – prosegue Alberti – abbiamo invaso l’agenzia della banca Unicredit di corso Porporato, per un momento di visita e di riconoscenza, vista l’attenzione e la generosità che dimostrano nei confronti della nostra associazione e, in generale, dell’aiuto al sociale». Il rientro dalle gite giornaliere è previsto intorno alle ore 18, poi «una bella doccia, cena in Seminario e, due sere a settimana, è prevista ancora un’uscita sul territorio (Cavour, Scalenghe, serate dedicate al gelato…)». Un grosso grazie, aggiunge ancora Alberti, «va a don Alfredo Chiara, che almeno una volta l’anno si reca personalmente in Bielorussia per mantenere i contatti e seguire i lavori che periodicamente si programmano; a questo proposito, abbiamo realizzato servizi igienici e cucine». Ma chi paga? Alberti risponde: «La nostra associazione si autogestisce, organizzando varie iniziative benefiche durante tutto l’anno (lotteria, cene…); inoltre, usufruiamo delle donazioni legate al 5 per 1000. Certo, ci sono anche le offerte dei singoli benefattori ma, data la congiuntura economica, sono sempre meno».

Vincenzo Parisi

 

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