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Attualità  

Attacco al sito dell'Acea Pinerolo, dubbi sulla paternità del gesto

Attacco al sito dell'Acea Pinerolo, dubbi sulla paternità del gesto
9 marzo 2015

Sul sito dell’Acea di Pinerolo è comparsa la dicitura “hacked by Islamic State”. La scritta è accompagnata dalla bandiera nera dello stato islamico, che è diventata in questi mesi il simbolo del potere militare dell’Isis.

Sopra il vessillo è scritta in bianco la Shahada, la professione di fede della religione islamica, che recita: “Testimonio che non c’è divinità se non Dio (Allàh) e testimonio che Maometto è il suo Messaggero“.

La notizia, che in un certo senso impressiona il territorio pinerolese, ha certamente dei risvolti inquietanti. Ma sul fatto che l’attacco sia effettivamente dell’Isis, ci sono molti dubbi.

In primo luogo, perché messaggi identici a questo sono comparsi nei giorni scorsi su diversi siti italiani, tra cui quello del Pd toscano, e anche stranieri (Università della California). Tutti i “successi” informatici, sono stati poi condivisi su una pagina facebook aperta con il nome generico di Muhamedd Ali, in cui l’hacker rivendica gli attaccchi, accompagnando il nome del sito ad una emoticon.

Proprio l’uso delle emoticon nei messaggi è un altro elemento che fa storcere il naso: difficile ipotizzare i militanti di una cellula terroristica che si improvvisano burloni per creare il panico. Più probabile – ma anche in questo caso sono solo ipotesi – che si tratti semplicemente di qualcuno (molto bravo con i computer) che usa la paura per crearsi visibilità.

 

Acea Pinerolo Isis

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