14 Giugno 2021
Anche Italia Viva interviene su Kastamonu: serve maggiore responsabilità ecologica
Dopo la dichiarazione di Rete Bianca, anche la sezione pinerolese di Italia Viva è intervenuta sulla questione dell’eventuale riattivazione dello stabilimento ex Trombini del Bivio di Frossasco, ora proprietà della multinazionale turca Kastamonu.
«Da una prima analisi della documentazione – si legge in un comunicato a firma di Caterina Manzi e Stefano Ricchiardi – si prevede un nuovo assetto della produzione, con inserimento di produzione di collanti per la produzione dei pannelli truciolari e un impianto a biomasse, più comunemente definito “inceneritore” di una potenza considerevole che dovrebbe portare all’incenerimento di oltre 100mila tonnellate di residui di lavorazione dei pannelli truciolari».
E prosegue: «Analizzando i documenti apprendiamo che il nuovo assetto che sarebbe dato al progetto KASTAMONU in Frossasco assumerebbe un livello di rischio chimico equivalente a quello dello stabilimento di Luserna San Giovanni, quindi a un livello di rischio anche superiore a quello della CIA TECHNIMA di Roletto». Azienda, quest’ultima, interessata lo scorso venerdì da un grande incendio sul quale sono in corso accertamenti.
«Una corretta programmazione del territorio – concludono Manzi e Ricchiardi – è necessaria per non correre rischi per la salute dei cittadini e per l’ambiente, perché sappiamo che i danni ambientali si riversano sulla collettività e sulla fiscalità nazionale. Programmare, prevedere, lavorare con le imprese che vogliono investire sul nostro territorio, prediligendo produzioni pulite. Come rappresentanti della politica e delle Istituzioni abbiamo il dovere di porre le condizioni
affinché sui territori si installino imprese ad alto valore tecnologico e con una sempre maggiore cultura e visione di responsabilità ecologica».
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