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All'accademia di Pinerolo il canto angelico del “Violon Noir” e il suo timbro avvolgente e limpido

All'accademia di Pinerolo il canto angelico del “Violon Noir” e il suo timbro avvolgente e limpido

Una leggenda racconta che Jean Marie Leclair, famoso violinista a compositore francese, ucciso dalle pugnalate di un misterioso omicida, prima di morire, raccogliendo le sue ultime forze, si fosse trascinato verso il suo prezioso Stradivari e lo avesse abbracciato così forte da passargli la sua anima nel momento del trapasso. Leclair, ritrovato solo due mesi dopo la sua morte, stringeva ancora il suo amato violino e, senza saperlo, con quel suo gesto, aveva fatto sì che l’impronta della sua mano rimanesse impressa sul legno del violino come l’indelebile segno nero di un amore eterno e indistruttibile. Questo violino, di proprietà di un collezionista, fu regalato al famoso violinista Guido Rimonda che cercò di suonarlo, senza successo. Il violino, infatti, sembrava volesse rimanere silenzioso. Il suono distorto che ne usciva ad ogni tocco sembrava rappresentare il suo smarrimento tra le pieghe discontinue del tempo nel quale ancora e ancora ricercava il suo primo e amato proprietario. A nulla servirono gli interventi apportati dallo stesso Rimonda con l’aiuto di bravissimi liutai: il violino si era chiuso in un silenzio assoluto, quasi mistico. Solo dopo cinque lunghi anni, di punto in bianco, come se lo stesso Leclair lo avesse svegliato da un sonno profondo, il violino iniziò a suonare e il suo timbro acuto e avvolgente ricominciò a cantare la sua musica nostalgica e antica, ricca di sfumature che richiamano l’animo umano, sempre pronto ad accogliere la dolce mano di Dio che la accarezza e le sussurra: “Non preoccuparti. Il tuo grido non rimarrà inascoltato. Io lo farò conoscere al mondo. Tu sarai la gioia del tuo Dio”.

Ieri sera, in occasione del bicentenario dalla morte del compositore e violinista piemontese Giovan Battista Viotti, presso il salone dell’Accademia di Musica di Pinerolo, si è tenuto il concerto dell’orchestra “Camerata Ducale”, diretto da Guido Rimonda che ha eseguito brani che sono i muri portanti della storia del violino: è entrato suonando “Orfeo ed Euridice”, tratta dalla famosa “Danza degli Spiriti beati” di Gluck e ha iniziato il concerto con il “Concerto per la Solennità della S. Lingua di S. Antonio in Padua” (con cadenze originali) di Vivaldi; ha proseguito poi con la “Sonata per violino in sol minore Trillo del Diavolo” di Tartini ed è approdato sulle note mistiche dell’acclamato Giovan Battista Viotti del quale ha suonato e diretto il Rondò dal “Concerto per violino e orchestra n. 25 in laminore”, la “Meditazione in preghiera” e il “Tema e variazioni 1781 La Marseillaise” (versione per soli archi originale). Ha chiuso il programma, “La grand duchessa di Parma” di Paganini. L’orchestra e il direttore hanno salutato il pubblico con due brani fuori programma.

Guido Rimonda (Saluzzo 1969) è tra i violinisti più significativi della sua generazione e ha legato il suo nome a Giovan Battista Viotti, il più importante compositore piemontese di ogni epoca. Ha esordito a tredici anni eseguendo le Sonate di Arcangelo Corelli nello sceneggiato televisivo RAI “Per Antonio Vivaldi” di Alberto Basso, dove interpretava la parte di Vivaldi da fanciullo. Nel 1992 costituisce la “Camerata Ducale” e, nel 1998, insieme alla pianista Cristina Canziani che diventerà sua moglie nel 2000, fonda il “Viotti Festival” di Vercelli. Per la collana della Fabbri Editori “I Grandi Musicisti”, ha inciso 18 CD tra i quali i concerti per violino di Mozart e di Vivaldi. È il musicista autore dei 16 cd del “Progetto Viotti” per Decca Universal e vanta oltre 1000 concerti a livello internazionale e nazionale.

Camerata Ducale, fondata nel 1992, come prima formazione musicale dedicata a valorizzare l’opera di Giovan Battista Viotti, dal 1998, è l’orchestra stabile del “Viotti Festival”, la stagione concertistica di Vercelli.

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