Pinerolo. L’assessore Agliodo presenta le politiche per la formazione e il lavoro Una piazza per i giovani. Questo il senso di “ArtiGiovani”, il progetto (giunto alla seconda edizione) ideato dall’amministrazione comunale di Pinerolo che, nei giorni della Rassegna dell’Artigianato (dal 6 al 9 settembre scorso) ha dedicato lo spazio espositivo di piazza Cavour al mondo della formazione giovanile, «per mettere in vetrina una delle eccellenze del nostro territorio», afferma Franco Agliodo, assessore comunale a Lavoro e Commercio. In piazza Cavour non sono mancati gli istituti scolastici paritari («dato che costituiscono una risorsa importante», commenta Agliodo), mentre in piazza San Donato è stata offerta visibilità alle scuole che propongono attività integrative. L’assessore ricorda che «fin dall’inizio del mio mandato abbiamo aperto una finestra sul mondo dell’artigianato giovanile. Quest’anno il tema conduttore è rappresentato dall’investimento sul capitale umano: contro la dispersione scolastica, per l’inclusione in percorsi formativi e lavorativi, a favore del recupero sociale di soggetti in difficoltà». A questo proposito, Agliodo rimarca sia l’importanza del progetto InformaGiovani, «al fine di presentare i progetti scolastici e formativi alle famiglie, che troppo spesso non ne sono consapevoli», sia “RetePin”, un organismo di collegamento tra famiglie, scuola e settore occupazionale. Oltre a questo, «desidero ricordare l’impatto con il mondo del lavoro attraverso l’affiancamento e l’informazione (Centro per l’Impiego) e le tante iniziative che abbiamo messo in piedi, in collaborazione con la Provincia e la formazione professionale. Questo perché l’attuale crisi del mondo del lavoro, soprattutto nei soggetti giovani, può portare con sé il rischio di una grave deriva sociale dell’individuo. Per scongiurarlo, abbiamo elaborato una proposta di recupero sugli abbandoni scolastici (percorsi di formazione professionale) e di collaborazione con le cooperative sociali e con il centro diurno del CISS. Questo per far passare l’idea che il lavoro deve essere visto come fattore di inclusione e per ribadire che, in una fase di crisi, cerchiamo di non lasciare nessuno a piedi». Tornando allo spazio espositivo di piazza Cavour, Agliodo fa notare «il grande interesse suscitato dal corso di scultura, oltre alla presenza di studenti dell’Engim. Il messaggio è questo: qualunque cosa vuoi fare nella vita, devi avere un percorso formativo (scolastico o professionale) solido alle spalle». ArtiGiovani comprendeva anche «un doppio stand riservato alle attività sportive dilettantistiche presenti sul nostro territorio, mettendo così in vetrina spazi aggregativi locali, che rivestono un’importante funzione sussidiaria rispetto alle politiche del Comune». Fa notare che «come assessorato, valutavamo di riuscire a passare dalla dimensione teorica a quella pratica: invece di descrivere le attività per i giovani, le abbiamo messe in piazza, evidenziando anche le buone pratiche che ogni anno sono costruite sul nostro territorio». «Di fronte alla crisi – prosegue – dobbiamo elevare la qualità del nostro capitale umano. Tutti gli attori e le attività già esistevano: il tentativo è di metterle in rete, creando coerenza di interventi per un obiettivo condiviso. Cerchiamo di formare un fronte di cooperazione per aggredire la bassa qualificazione del capitale umano». Chiude con una considerazione più generale sull’operato dell’amministrazione comunale, ultimamente oggetto di critiche: «il Comune non deve progettare, deve favorire. Non possiamo continuare con politiche assistenzialistiche o sostituirci alla creatività del singolo: occorre creare un terreno fertile per nuove attività imprenditoriali. La situazione legislativa ed economica non consente più finanziamenti a pioggia: si può però favorire (tramite agevolazioni…) le nuove attività, ed è quello che in Comune stiamo facendo. Dobbiamo oliare il meccanismo già esistente, creare un clima favorevole alla costruzione di attività sociali ed economiche». Un problema «è rappresentato dal rapporto dell’amministrazione comunale con l’associazionismo giovanile: occorre sviluppare terreni di confronto con un mondo che non incarna direttamente interessi materiali e non è abituato alle rappresentanze. Oggi, nel nostro territorio, c’è purtroppo una diffusa incapacità di fare rete sul tempo libero: è una somma di individualità».