11 Novembre 2014
Chiude la Gammastamp di Cavour
11 novembre 2014
L’azienda Gammastamp, con sede centrale a Bianzè (VC) e circa 600 dipendenti complessivi, ha comunicato l’intenzione di chiudere il proprio stabilimento di Cavour e di trasferire i 43 dipendenti attualmente impiegati, gran parte dei quali addetti alla costruzione di stampi. Il direttivo della società ha spiegato che la motivazione della chiusura sono gli elevati costi fissi elevati dell’impianto di Cavour.
Lo scorso 30 ottobre si è svolto un incontro presso l’Unione industriale di Torino, in cui l’azienda ha espresso la massima comprensione per il disagio che il trasferimento comporterà per i lavoratori. Questi ultimi dovranno infatti percorrere ogni giorno 260 chilometri (tra andata e ritorno) per recarsi sul posto di lavoro.
L’operatrice FIM-CISL di Pinerolo, Cristina Maccari, lamenta tuttavia la scarsa disponibilità al dialogo da parte dei dirigenti della Gammastamp: «Abbiamo chiesto all’azienda di ragionare insieme sulla riduzione dei costi complessivi dello stabilimento di Cavour per mantenere l’attività sul territorio, ma non c’è stata la volontà di affrontare la discussione. La decisione è già presa. Si è chiesto di utilizzare gli ammortizzatori sociali per permettere a chi non può trasferirsi di avere un sostegno al reddito o di avvicinarsi il più possibile alla pensione, ma anche su questo punto la risposta è stata negativa. C’è una grande incoerenza tra le dichiarazioni e i fatti. Dire che tutti devono trasferirsi a Vercelli (dove peraltro sono in atto i Contratti di Solidarietà) perché tutte le professionalità sono fondamentali, pensando che sia l’unica e la migliore soluzione per tutti, significa non voler affrontare la realtà della situazione. La posizione dell’azienda aggrava ancora di più il disagio dei lavoratori».
Il prossimo incontro tra le parti è stato fissato per il 12 novembre, ma la sindacalista sottolinea che «l’azienda ha già anticipato che in quell’occasione verrà solo data una risposta alla richiesta dei lavoratori di fornire un servizio di autobus anziché le auto aziendali proposte un primo tempo»; inoltre pare chiaro fin da ora che «non c’è nessuna disponibilità a discutere di ammortizzatori sociali».
L’organizzazione sindacale intende quindi chiedere un incontro, prima del 12 novembre, all’Assessore al Lavoro della Regione Piemonte, in cui si convochino l’azienda e il sindaco di Cavour per cercare soluzioni che consentano un percorso guidato e gestito che risponda al problema dei costi aziendali e dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali.
LASCIA UN COMMENTO
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *