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Chieri e Volvera. Due episodi di stalking in poche ore

Chieri e Volvera. Due episodi di stalking in poche ore

Nel pomeriggio del 20 luglio a Volvera, un cubano quarantunenne ha iniziato a litigare animosamente in casa con la moglie in via di separazione. La discussione si è fatta sempre più accesa, sono iniziate le minacce di morte e a seguire il lancio di oggetti vari presenti nelle stanze. La donna, impaurita, ha così deciso di chiamare i Carabinieri che in pochi minuti hanno raggiunto il luogo dell’aggressione. All’arrivo dei militari la richiedente è scesa repentinamente dall’appartamento per andar loro incontro, mentre l’uomo l’ha inseguita calandosi in strada dal balcone al primo piano dello stabile, continuando a lanciare di tutto contro di lei. Le minacce di morte si sono poi concentrate nei confronti dei due Carabinieri della Stazione di None intervenuti sul posto per sedare la lite ed evitare conseguenze. L’aggressore a quel punto, allo scopo di divincolarsi per non essere neppure generalizzato, si dava alla fuga per i vicini campi, venendo definitivamente fermato dopo una colluttazione. Uno dei due militari, visitato all’ospedale di Pinerolo, ha riportato un trauma contusivo ed escoriazioni agli arti superiori e ginocchio, con prognosi di quindici giorni. Per l’arrestato si sono invece aperte le porte del carcere “Lo russo – Cotugno” di Torino per i reati di maltrattamenti in famiglia, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Nella notte tra il 20 e il 21, invece, a Chieri, i Carabinieri della Stazione di Poirino hanno bloccato in tempo un uomo trovato con un coltello ancora in mano fuori dall’abitazione dell’ex moglie. Proprio quest’ultima ha chiesto aiuto, disperata, al 112 poiché l’ex coniuge stava cercando di abbattere la porta di casa a pugni e spallate. I Carabinieri, immediatamente intervenuti, lo hanno sorpreso ancora sul pianerottolo, immobilizzandolo e rinvenendogli addosso un coltello di grosse dimensioni (lunghezza totale 35 cm, lunghezza lama 23 cm). L’uomo non è riuscito a dare alcuna giustificazione sul possesso dell’arma bianca, sostenendo che avrebbe voluto solo un chiarimento con la ex, che in passato lo aveva già denunciato per “atti persecutori”.

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