29 Febbraio 2012
Centro storico: idee (buone!) cercansi
Pinerolo. Continua l’inchiesta di “Vita” sulla crisi degli esercizi commerciali “Vita Diocesana Pinerolese” riprende a occuparsi della situazione commerciale relativa all’area del centro storico cittadino. Nello scorso numero, oltre ad aver raccolto il parere del presidente dell’Ascom Confcommercio, abbiamo dato spazio alle opposizioni. Stavolta, come la par condicio esige, diamo la parola alla giunta comunale, nella persona del sindaco Eugenio Buttiero.
Che cosa può dirci sulla situazione commerciale nel centro storico?
Faccio una premessa generale: le difficoltà che stanno attraversando le attività commerciali presenti nel nostro centro storico deriva dall’attuale contingenza economica non favorevole. Oggi ci troviamo nel momento di massimo declino. Il prossimo 2 marzo convocherò il Consiglio dello Sviluppo del Territorio Pinerolese, con la presenza di rappresentanti della Regione (il presidente e un assessore), della Provincia (il presidente e un assessore) e dei Comuni del pinerolese, oltre a numerosi industriali, commercianti e artigiani. Sto avendo un’adesione molto ampia. L’obiettivo di questo Consiglio/Conferenza (la cui costituzione faceva parte del mio programma di governo) è quello di trovare soluzioni per il rilancio del territorio pinerolese, attualmente in grave difficoltà. Il passo successivo dovrà essere la costituzione di un tavolo tecnico permanente (composto di sette-otto persone) con la finalità di trovare nuove idee imprenditoriali (puntando quindi sull’aspetto pragmatico, non sulle chiacchiere).
Veniamo alle problematiche specifiche del centro storico di Pinerolo.
Penso che la responsabilità della chiusura di alcuni negozi non sia esclusivamente riconducibile alla Zona a Traffico Limitato. Infatti, ci sono attività che hanno chiuso pur trovandosi in altre parti della città. Certo, alcuni esercenti mi hanno personalmente riferito alcune difficoltà relative allo scarso passaggio delle auto (soprattutto nel tratto da via Mazzini a piazza Santa Croce). Però il problema è a livello più generale: non chiudono solo i negozi del centro storico, ma anche le industrie sul territorio. Per lavoro, ho seguito circa una trentina di aziende e ben quattordici sono in difficoltà economiche. Il nostro centro storico ha delle criticità che vengono da lontano: ad esempio, non ci sono parcheggi in prossimità; inoltre, Pinerolo ha praticamente due centri storici (l’altro è il cosiddetto quadrilatero dei portici: anche qui non tutto va bene a livello commerciale). Dire che la responsabilità della chiusura di alcuni negozi è solamente della Ztl è una semplificazione banale. Diciamo piuttosto che alcune attività difettano dal punto di vista della qualità. La presenza del centro commerciale ha sicuramente inciso perché propone, rispetto al singolo negozio, un’offerta più ampia e a costi più contenuti. Proprio per questo motivo, il centro storico deve differenziarsi puntando sulla qualità, ma oggi fare questo vuol dire costi aggiuntivi.
Che cosa si potrebbe fare in concreto?
Occorre, in un momento difficile come l’attuale, fuggire dalla demagogia e non farsi influenzare da emozioni o da facili soluzioni: ogni aspetto che uno sfiora è un problema. Il centro storico è un’area particolare, qualunque decisione si prenda non è accettata da tutti. Mi è stato chiesto di provare ad aprire al mattino la Ztl due o tre ore, oppure di sostituirla con un’area pedonale: si potrebbe anche fare, ma è necessario uno studio preliminare preciso. Teniamo presente che è il momento storico che non favorisce le attività imprenditoriali. Nel nostro centro cittadino, tre o quattro anni fa, c’erano più negozi, ma la situazione della viabilità era uguale a oggi: erano ben diverse, però, le condizioni economiche generali. Non sono convinto che togliere la Ztl risolverebbe i problemi. In via Virginio e via Buniva (quindi lontano dall’area centrale) ci sono attività che non riescono a stare in piedi, perché faticano a pagare l’affitto dei locali. Le semplici ricette le metto da parte. La possibile soluzione, a mio parere, sta a un livello più ampio. Occorre creare le condizioni per il rilancio del territorio pinerolese: se ripartono le attività industriali, si crea un volano positivo attorno ad esse. Molti si sono stufati di intraprendere (difficoltà, burocrazia…): occorre ridare loro questa voglia, perché andrà a beneficio di tutto il territorio.
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