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Città  

Quel che resta della cavalleria...

Quel che resta della cavalleria...

Il trasferimento del “Reggimento Nizza Cavalleria” (1°) a Bellinzago (NO) è ormai una triste realtà.  Con il 30 giugno Pinerolo si “accolla” una ulteriore perdita. Dopo aver perso la Scuola Cavalleria, la Scuola del Servizio Veterinario e dopo il trasferimento a Grosseto della Scuola di Mascalcia, anche il più antico Reggimento dell’Esercito Italiano chiuderà definitivamente una importante pagina di storia della nostra città. Al suo posto, un reparto della Taurinense.

Vani sono stati tutti i tentativi per dissuadere la decisione ufficiale pervenuta dallo Stato Maggiore dell’Esercito e le parole del generale Angelo Distaso, nell’ultima dimostrazione del 7 ottobre 2012 davanti alla Caserma Litta Modignani in Viale Cavalieri D’Italia, suonavano molto gravi: «Pinerolo è cavalleria e la cavalleria è Pinerolo, non si può accettare una così grande perdita storica e culturale».
La posizione del primo cittadino Eugenio Buttero fu di sostegno alla dimostrazione e sin dall’inizio si schierò a favore del proseguimento dell’attività equestre. Infatti non si trasferirà anche il CIM (Centro Ippico Militare) che all’interno della Cavallerizza Caprilli, proseguirà con efficienza il profilo equestre, garantendo alla nostra Città la opportuna continuità.
La motivazione del trasferimento va ricercata in una soluzione più adeguata all’addestramento dei soldati con aree ed impianti più idonei alle esercitazioni militari che hanno visto la sostituzione dei cavalli con i blindati.
Ci ricorderemo sempre di quelle squadre di soldati che con facce imbrattate, tute mimetiche e armi in pugno a piedi o con carri armati, attraversavano Pinerolo per recarsi al Comprensorio Militare di Baudenasca per le esercitazioni belliche.
Ma il Reggimento Nizza Cavalleria è stato anche sfilate militari, rievocazioni storiche, eleganti feste al Circolo Ufficiali, serate di beneficenza, picchetti d’onore e di rappresentanza alle manifestazioni e occasioni più importanti della Città alla quale non ha mai fatto mancare la propria significativa presenza.
Negli anni 80, Gianni Agnelli (insieme al fratello Umberto, Ufficiali di Cavalleria a Pinerolo), volle conoscere di che cosa necessitava Pinerolo per uscire dal suo attuale declino. Mandò a Pinerolo una persona qualificata che ascoltò molti ambienti e da queste audizioni uscì fuori l’idea di una città bisognosa di avere un suo fiore all’occhiello, una sua specializzazione. Ecco dunque rinascere l’idea di una Scuola di equitazione, precedentemente chiusa l’891943, una Coverciano dell’ippica. Se ne fece attivo militante il generale Angelo Distaso, a Pinerolo dal 1974 e Capo Ufficio Stampa presso gli Alti Comandi Militari e il progetto mosse i primi passi soprattutto con una serie fortunata di concorsi ippici che fecero riscoprire a Pinerolo la sua antica vocazione. Questa volta coinvolgendo anche le classi popolari che in fondo scoprirono che l’equitazione è sport di tutti e non ha esclusivismi feudali».
E già allora (2001) si chiedeva il buon Vitt (sua abituale firma): «Riuscirà Pinerolo a ritornare la culla dell’equitazione o se non la culla, il laboratorio di una attività che è sport ed educazione specifici? Ritorneranno i cavalli nella Cavallerizza Caprilli? La Coverciano dell’equitazione diventerà una realtà all’ombra del mito?» (Vittorio Morero, “Pinerolo a memoria”).
E così fu. Nel 1994 Angelo Distaso (Ufficiale di Cavalleria, nonché Comandante di Nizza nel 1975), fortemente sostenuto da Gianni Agnelli, diede l’avvio ad una fortunata serie di Concorsi Ippici nella panoramica Piazza D’Armi, con il suo curatissimo campo verde accudito e curato tutto l’anno per quella occasione (e vale la pena ricordare che quel campo fu appositamente costruito “a mano” agli inizi del 900 dal Reggimento Piemonte di Cavalleria).
Tutta l’organizzazione, aveva ed ha lo scopo di far conoscere al mondo intero, attraverso i Concorsi Ippici, l’esistenza di Pinerolo Città della Cavalleria. E i numeri hanno dato loro ragione poiché questo evento è diventato l’appuntamento insostituibile per i più grandi cavalieri italiani e stranieri che sono stati rappresentati sino a 35 nazioni.
Il grande lavoro veniva accompagnato pari passo alla nascita della Scuola Nazionale Federale di Equitazione che ha sede a poca distanza dalla Piazza D’Armi, ad Abbadia Alpina e che finalmente sta contando i giorni per il suo decollo. Essa rappresenta la continuità e potrà confermare alla nostra Città la qualifica di “Pinerolo città della cavalleria”.

Amalia Pagliaro

Cavalleria
Esercitazione della cavalleria nel torrente Lemina a Pinerolo in una rara foto del 1908

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alle origini…

Nel lontano 1690 correvano tempi procellosi per il Ducato di Savoia, quando il Conte Antonio Bonifacio Solaro di Macello offrì al Duca Vittorio Amedeo II di “levare” un Reggimento di Dragoni.

Il 5 luglio dello stesso anno S.A.R., compiaciuta di questa oblazione, concesse al Gentiluomo Piemontese, che pur nei suoi dubbi e nelle sue umane incertezze era temprato d’acciaio e pronto a versare sino all’ultima goccia di sangue per il Suo Re e per la Sua Patria, di levare il Reggimento “Dragoni di Piemonte”. Venne così costituito l’attuale Reggimento “Nizza Cavalleria” (1°), che in questi tre secoli di storia ha vissuto dure e gloriose vicende in nome della Patria e dell’Onore.

È nel Castello di questo piccolo paese della pianura pinerolese che il 4 luglio 1690 il Conte Antonio Bonifacio Solaro di Macello ottenne da Vittorio Amedeo II Duca di Savoia, l’atto di costituzione di un Reggimento a cavallo: Unità che a più di 300 anni dalla sua costituzione è ancora oggi di stanza a Pinerolo: il Reggimento Nizza Cavalleria.

Carteggio inedito da: “Antonio Bonifacio Solaro di Macello” di Gianni Chiattone

 

RICOMPENSE ALLO STENDARDO

30 Maggio 1848         Medaglia di Bronzo al Valor Militare “Per essersi distinto nel fatto d’armi attorno a Goito”.

21 Marzo 1849           Medaglia di Bronzo al Valor Militare (per il II e III squadrone) Per essersi distinti al combattimento di Mortasa.

23 Marzo 1849           Medaglia di Bronzo al valor Militare “per essersi distinto alla battaglia di Novara”

Mag.Giu. 1916          Medaglia di Bronzo al Valor Militare “Per il bel contegno aggressivo e tenace dimostrato nel mantenere le posizioni delle officine di Adria”.

La caserma

La caserma del “Nizza Cavalleria” fu costruita tra l’ottobre 1932 e il novembre 1933, auspice il Gen. Guidi comandante della Scuola di Cavalleria con lo scopo di ospitare allievi ufficiali di completamento, allievi ufficiali veterinari, allievi sottoufficiali della Scuola. L’intitolazione iniziale fu “Conte di Torino”, quella attuale è alla “Med. Oro Magg. Alberto Litta Modignani – quota 213,5 Isbuscherrskij (fronte russo) 24 agosto 1942”.

 

REGGIMENTO “NIZZA CAVALLERIA” (1°)

Dei Reggimenti di Cavalleria dell’Esercito Italiano, “Nizza” è il più antico, traendo origine dal Reggimento “Dragoni di Piemonte” sorto l’8 luglio 1690 per “capitolazione”, atto amministrativo tra il Duca di Savoia Vittorio Amedeo II e il Conte Bonifacio Solaro di Macello.
Atto, questo, per meglio concorrere alla difesa dei territori del Ducato seriamente minacciati dalle Truppe di Luigi XIV Re di Francia, guidate dal Maresciallo Catinat.
Per la prima radunata, fu scelta la città di Asti (29 luglio).

 

 

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