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Casa Betania: a Pinerolo un’oasi per le donne in difficoltà

Casa Betania: a Pinerolo un’oasi per le donne in difficoltà

Era il 2003 e sul tema della violenza contro le donne non esisteva ancora quella sensibilità e attenzione che hanno poi portato a celebrare diffusamente la Giornata del 25 novembre. Ma in quell’anno, grazie alla collaborazione tra l’Associazione AVASS e le Suore di San Giuseppe, nasceva a Pinerolo (per motivi di sicurezza delle ospiti non indichiamo l’indirizzo) Casa Betania, una struttura per donne sole, o vittime di maltrattamenti che ancora oggi (oltre 400 le donne accolte in quasi vent’anni di attività) continua a svolgere il suo prezioso servizio. Ne abbiamo parlato con la volontaria Gabriella Aureli, responsabile e punto di riferimento della casa.

Perché la scelta del nome “Betania”? 

È stata suor Franca, una delle principali promotrici di questo progetto, a scegliere il nome di “Casa Betania” con riferimento ad una pagina del Vangelo in cui il tema dell’accoglienza è di fondamentale importanza (Giovanni 11, Luca 10).

Chi sono le donne che vengono ospitate? Quale la proporzione italiane e straniere?

Circa il 60% sono italiane e il 40% straniere. Molto spesso arrivano da famiglie fragili già seguite dai Servizi Sociali. Le straniere solitamente non hanno punti di riferimento sul territorio.

Quanto dura la permanenza nella struttura? Come si svolge la giornata tra le mura di Casa Betania?

La permanenza in struttura dipende molto dal progetto concordato con l’ospite e i Servizi Sociali. Purtroppo è sempre più difficile trovare posti di lavoro per donne senza particolari qualifiche, spesso con bambini, non automunite e magari che non conoscono perfettamente la lingua italiana. Durante la giornata sono libere di uscire per ricercare lavoro, seguire percorsi di studio o per una semplice passeggiata senza dimenticare e rispettare i propri turni di pulizia, cucina…

Alle ospiti viene anche offerto un accompagnamento spirituale e religioso?

La nostra Associazione è d’impronta laica. Rispettiamo il Ramadan come il Natale ortodosso accogliendo qualunque credo religioso, sia per le ospiti sia per le volontarie. Naturalmente non manca il supporto delle Suore se qualcuna vuole condividere qualche momento di preghiera cristiana.

Quali strumenti vengono forniti affinché le vostre ospiti possano ricominciare un cammino autonomo? 

L’ospitalità in Casa Betania serve per dare all’utente la possibilità di rilassarsi, far conoscere le sue attitudini e i suoi desideri per il futuro. Nel contempo la volontaria di turno si presta all’ascolto, all’aiuto morale ma anche concreto per la risoluzione di pratiche in Comune, Caf, visite mediche ecc. Naturalmente sono indispensabili anche gli interventi degli operatori specializzati del CISS, Unione Montana, Ser.D, CSM e Diaconia Valdese per trovare il giusto percorso per ogni ospite.

C’è qualche storia che ti ha particolarmente colpito in questi anni?

Più che una storia in particolare colpiscono le situazioni di gioia di una nascita ma purtroppo anche di grande sconforto e tristezza quando vengono a mancare, in particolare bambini o giovani ospiti che ci rimangono comunque sempre nel cuore.

Chi e quanti sono i volontari? 

I volontari sono una ventina, per la maggior parte donne pensionate.

Quale la motivazione vi spinge a offrire il vostro tempo e le vostre energie per questa causa?

Accomuna tutti i volontari la consapevolezza che di fronte alla  sofferenza e le difficoltà  non si può rimanere indifferenti. Ogni volontario valorizza la propria vita, riflettendo sulle proprie fortune e ricevendo anche un arricchimento interiore da ogni storia o situazione. Diventa per noi volontari uno stile di vita.

Quali caratteristiche deve avere chi volesse iniziare a dare il suo contributo come volontario nella vostra struttura?

Deve avere un po’ di tempo libero (2° 3 ore alla settimana), voglia di ascoltare con un atteggiamento non giudicante, essere rispettoso e riservato nei confronti delle situazioni e delle persone presenti nella Casa. (Chi desiderasse offrirsi come volontariao per Casa Betania può segnalare la propria disponibilità scrivendo  a vitaeditrice@gmail.com).

Come si regge Casa Betania a livello economico?

Tramite contributi derivanti dalle Convenzioni stipulate con gli Enti pubblici, Servizi Sociali e le offerte dei nostri benefattori.

P.R. 

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  • ROBERTO says:

    BUONGIORNO,VORREI INOLTRARVI UN BONIFICO,MA L’IBAN DI RIFERIMENTO CHE AVETE MESSO SUL SITO NON E’ ESATTO.
    SE VOLETE INVIARMELO VIA MAIL,VE NE SONO GRATO GRAZIE BUONA GIORNATA

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