12 Aprile 2017
Caro Poletti, ti scrivo…
Egregio Ministro,
su un muro della scuola di Barbiana don Milani aveva messo una scritta in inglese, «I Care» la cui traduzione è «mi preoccupo, mi prendo cura»: essa voleva essere l’antitesi forte e chiara al motto fascista «me ne frego».
Ecco, caro Ministro, rispetto al caso della PMT Italia che ha investito un territorio intero occorre preoccuparsi: preoccuparsi perché i poco meno di duecento dipendenti, su cui si è abbattuta la crisi aziendale, hanno ciascuno una famiglia, delle relazioni che fanno parte delle comunità del pinerolese e questi mesi senza stipendio e ammortizzatori sociali sono stati pesanti e pieni di angoscia. Occorre preoccuparsi perché le norme attuali hanno evidenziato chiaramente dei limiti che vanno colmati come richiesto dai lavoratori, dai loro rappresentanti sindacali, dalla stessa regione Piemonte anche attraverso norme retroattive che sanino un evidente danno contributivo. Occorre preoccuparsi perché martedì 4 aprile lo stabilimento è stato acquistato dall’azienda della Repubblica Ceca Papcel con l’ipotesi di mantenere forse circa settantacinque dipendenti (per comprendere che cosa si sia abbattuto su questo territorio occorre ricordare che la Beloit, poi diventata PMT, ancora una decina di anni fa occupava più di 800 persone) anche se la speranza e l’impegno dei sindacati va nella direzione di numeri più alti. Occorre preoccuparsi perché al centro della buona politica si torni a mettere la dignità della persona che si lega intrinsecamente alla buona imprenditoria, valori che la politica è chiamata a tutelare contemporaneamente senza cedimenti, distrazioni o semplici atti di compassione teorica troppo spesso ridotti a qualche comunicato stampa. Occorre preoccuparsi perché ogni volta che la dignità dei lavoratori viene colpita è come se si infliggesse una ferita alla nostra Costituzione.
Questi lavoratori della PMT Italia, se avesse confermato la sua venuta in terra piemontese, avrebbe potuto incontrarli per ascoltarli direttamente. Essi hanno sofferto sulla loro pelle una crisi che ha rappresentato un caso nazionale per aver portato a galla i limiti normativi citati. La Presidenza della Repubblica, caro Ministro, le ha trasmesso la lettera del Vescovo di Pinerolo che evidenziava questo caso chiedendo un suo intervento. È imprescindibile una azione normativa che impedisca il ripetersi di una simile situazione: alle porte d’Italia (o alla sua estrema periferia) ci si aspetta di sentire che Torino certo ma in questo caso soprattutto Roma non siano troppo lontane.
Intanto il 21 aprile a Pinerolo si terrà una assemblea pubblica organizzata da un gruppo di lavoratori del presidio PMT e dal direttivo ALP/Cub dal titolo “PMT: nessuno deve restare fuori”. L’obiettivo è mantenere i fari accesi su piano industriale dell’acquirente, sulla certezza degli ammortizzatori sociali, su un piano contro il degrado dell’area della fabbrica, sull’analisi relativa alla gestione pregressa. E non si nasconde l’idea di uno sciopero generale del pinerolese che, oltre la PMT, vede altre grandi aziende in grave difficoltà.
Insomma caro Ministro, la comunità, i lavoratori, rimangono in attesa di comprendere come le distanze possano essere colmate.
A questi lavoratori, a cui i parroci della città di Pinerolo mercoledì 5 aprile hanno espresso la massima e fattiva solidarietà, occorre esprimere il grazie di tutte le nostre comunità perché al loro presidio, segno di impegno ma anche di condivisione delle fatiche, non si sono innalzati solo cartelli che rivendicano legittimi diritti ma, idealmente, anche il vessillo di quell’”I Care” che rende autentiche le relazioni umane e le comunità stesse.
Sul territorio si cercherà di impegnarsi per quel lavoro che vogliamo, usando le parole di Papa Francesco «libero, creativo, partecipativo e solidale» anche con iniziative di confronto: però, nel mentre, caro Ministro, le chiediamo di prendere in mano anche lei questo vessillo ideale nato dall’intraprendenza di un priore in un paesino toscano. Altrimenti quale alternativa resterebbe?
Cordialmente
GIANCARLO CHIAPELLO
Responsabile dell’Ufficio Diocesano di Pinerolo
per la Pastorale Sociale e del lavoro
Il 21 aprile alle ore 21 si terrà una assemblea pubblica, presso il Salone dei Cavalieri a Pinerolo, organizzata da un gruppo di lavoratori del presidio PMT e dal direttivo ALP/Cub dal titolo “PMT: nessuno deve restare fuori”. Ingresso libero.
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