7 Novembre 2022
Caritas Diocesana. Quali risposte alla povertà?

Il direttore della Caritas Rocco Nastasi in un’intervista racconta l’emergenza povertà: i poveri che bussano alle nostre porte sono sempre di più.

Sull’emergenza della povertà abbiamo interpellato il diacono Rocco Nastasi, direttore della Caritas Diocesana di Pinerolo.
Quale è il passaggio del messaggio del papa per la VI Giornata mondiale dei poveri che ti ha colpito di più?
Il messaggio del Papa è da considerare nella sua interezza come appello a essere cristiani. La “spogliazione” è «la grazia del Signore nostro Gesù Cristo» (2 Cor 8,9), e solo accogliendola noi possiamo dare espressione concreta e coerente alla nostra fede. L’insegnamento di tutto il Nuovo Testamento ha una sua unità intorno a questo tema, che trova riscontro anche nelle parole dell’apostolo Giacomo: «Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi. Il grande paradosso della vita di fede è questo: la povertà di Cristo ci rende ricchi.
Quanto si sta facendo sentire, nella vita di chi si trova in difficoltà, la crisi energetica e l’aumento dei prezzi delle materie prime? Hai avuto un riscontro? Su quali fronti?
Il periodo storico che stiamo vivendo, da una pandemia a guerre sparse per il pianeta, e con la crisi congiunturale data da speculazioni di vario genere, purtroppo influisce negativamente soprattutto su quelle famiglie monoreddito che si sostenevano a sufficienza. Ora il caro energia e l’aumento dei costi rischiano di portare la soglia di povertà assoluta al 20% della popolazione Italiana.
Lo Stato deve intervenire a livello strutturale per invertire questa tendenza con misure che possano frenare le speculazioni in corso che inevitabilmente vanno a discapito delle fasce più deboli. Purtroppo le conseguenze di questa situazione hanno già generato delle fragilità, noi lo vediamo nei flussi agli Empori Solidali e nelle presenze presso il Centro Diurno con continui aumenti giornalieri.
In che modo la nuova struttura nell’ex-caserma dei Carabinieri potrà far fronte alla necessità dei poveri?
L’ex caserma potrà essere un luogo dove riusciamo a dare risposte intercettando soprattutto i “senza dimora”, offrendo loro servizi adeguati, orientati a generare rapporti e relazioni significative per restituire quella dignità che il più delle volte, per innumerevoli ragioni, si è persa lungo la strada.
Il fatto che ci sia un ente come la Caritas che si occupa della povertà non può indurre l’idea che i poveri siano un problema da delegare ai “professionisti dell’assistenza” e quindi diminuire il senso di responsabilità delle singole comunità?
La Caritas e tutti gli Enti/Associazioni che si prodigano a far fronte a questi servizi di prossimità sono chiamati a essere intercettatori di bisogni immediati, che danno le prime risposte, ma poi devono essere canalizzate e prese in carico dai Servizi dello Stato preposti, per impostare obiettivi più costruttivi ai bisogni a lungo periodo.
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