“Sbarua”, spavento, oltre ad essere il nome della celebre Rocca e della rivista del CAI Pinerolo, può anche descrivere lo spirito di chi si avvicina per le prime volte all’escursionismo. Come non rimanere intimoriti da quei ripidi sentieri e da quelle croci che osservano gli escursionisti dall’alto delle cime? Per vincere questo spavento interviene in soccorso il CAI di Pinerolo con il corso di escursionismo E1 che, in poco più di un mese di lezioni teoriche ed escursioni ha coinvolto ben 14 allievi. Organizzato dalle sezioni CAI Pinerolo e Val Germanasca, il corso è iniziato il 27 settembre e si è concluso il 6 novembre, svolgendosi in Val Chisone, Valle Grana, Valle Po e – l’ultimo weekend – sull’Alta Via delle Alpi Liguri.
Alcune testimonianze
Alex: dalle pagine dei libri alle vette vere e proprie
«Pur essendo cresciuto in Val Chisone – racconta Alex, uno dei ragazzi che ha frequentato il corso – il mio approccio alla montagna non è mai andato molto oltre l’immaginare le vette dalle pagine dei libri (fatta salva qualche sporadica passeggiata a corto raggio nell’area di Fenestrelle). Come accade a molti, a forza di sognare mi sono messo in testa di passare all’azione, ma, conscio di parecchie lacune pratiche e teoriche, la domanda era: “Come cominciare?” La risposta mi è apparsa per puro caso nella forma della locandina di questo corso. Poco più di un mese dopo, devo dire che mai tempo fu meglio speso! Le nozioni imparate, i panorami ammirati (come dimenticare la vista della Corsica da Monte Carmo o l’alba al Rifugio Pian delle Basse), le persone conosciute, sono tutti elementi che credo non mi consentiranno mai più di appendere gli scarponi al chiodo!»
Alessia: il desiderio di conoscere meglio le montagne
Anche Alessia racconta come si è avvicinata al corso: «La passione per la montagna, come molte delle passioni sincere, è nata in sordina: sono cresciuta in un paesino dell’entroterra ligure, e non avevo mai provato interesse per le montagne. Crescendo però le cose sono cambiate e i sentieri hanno cominciato ad attrarmi. Così, più aumentavano i pomeriggi passati sulle montagne, più aumentava il desiderio di conoscerle meglio. Qui si inserisce il corso di escursionismo E1, grazie al quale ho potuto conoscere l’ambiente montano, il comportamento corretto in tutte le situazioni, il rispetto per l’ecosistema che attraverso. Rispetto e passione mi hanno guidata verso questo corso, ed è stato bello ritrovare gli stessi sentimenti nei miei compagni. Non posso quindi che ringraziare compagni ed istruttori per gli insegnamenti che mi accompagneranno in tutte le mie future gite».
Nicola: il ricordo dei paesaggi e dei sorrisi condivisi
«Pugliese di origine e piemontese d’adozione (galeotto fu il Poli 17 anni fa) amante della Natura e in particolar modo della montagna», così si descrive Nicola. Che aggiunge «Da amatore avevo già avuto modo di frequentare la montagna in varie forme (escursioni, ferrate, mountain bike, sci), quindi il mio obiettivo nel frequentare il corso era acquisire nozioni tecniche. Ne sono uscito, sì, più preparato tecnicamente (orientamento, meteorologia, flora, fauna ecc.) ma, cosa più importante, ho acquisito maggiore consapevolezza dell’ambiente montano ed ho avuto modo di conoscere delle splendide persone, gli istruttori, spinti dal sacro fuoco della passione e con tanta voglia di condividere. Porterò con me il ricordo dei paesaggi stupendi ammirati (che sorpresa la grotta di Rio Martino!) e dei sorrisi condivisi con i compagni di corso».
Daniela: in montagna non ce la si cava mai da soli
«Amo la montagna da sempre – sottolinea Daniela -. Dà pace, allinea i pensieri, fa sentire piccoli davanti a vastità imponenti e forti per la connessione con tutto ciò che lo sguardo riesce ad abbracciare. Ho cominciato andando a fare escursioni con mio padre, che mi ha trasmesso la sua passione, poi sono sempre stata guidata dagli amici. Era arrivato il momento d’imparare a cavarmela da sola. Ma la lezione è diversa: in montagna non ce la si cava mai da soli. Si fa gruppo, ci si sostiene, chiama, aspetta. Ci si incoraggia nei passaggi difficili e si sta uniti puntando alla vetta o decidendo di scendere. Il CAI non trasmette solo conoscenza, promuove etica, passione e consapevolezza tramite istruttori ed accompagnatori che amano le Terre Alte e che travolgono con la loro energia. Dire che sono grata per questa esperienza ed opportunità è poco».
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