30 Gennaio 2020
Bruzolo. Una filiera per recuperare gli antichi frumenti
Creare una filiera tutta valsusina. Il Mulino Valsusa è entrato in funzione tre mesi fa, a Bruzolo, e ora, mentre le sue farine, iniziano a essere conosciute e utilizzate, spinge l’acceleratore sul territorio. A questo proposito si organizzerà per la simbolica data del 29 febbraio una mattinata per gli agricoltori valsusini, una vera e propria “chiamata alle zappe”: «Sappiamo che non si cambia il mondo guardandolo, lo si cambia scegliendo il modo in cui viverci e su questo abbiamo le idee chiare: ora, è necessario che la valle risponda partendo, in primis, dagli agricoltori e dai proprietari di terreni, così come già accade con i panifici e ristoranti della Valle» spiega Massimiliano Spigolon.
Il progetto del Mulino ha infatti, dalla nascita, avuto un nome ben definito: “Per un futuro più buono”. Spigolon spiega: «La volontà è costruire una filiera capace di riattivare l’economia di una intera valle, partendo proprio dall’agricoltura, passando per la trasformazione e creazione di prodotti di valle, con la naturale ricaduta sul territorio attraverso il turismo».
Si parte, dunque, dall’agricoltura. Da qui, la chiamata dei contadini, invitati a seguire un disciplinare tecnico e ripiantare antiche varietà un tempo presenti in queste zone, anche in aree montane e premontane, senza dimenticare legumi e castagne. Per loro, un progetto concreto: «La nostra non è una proposta solo sulla carta o in attesa di finanziamenti, è qualcosa di concreto e già attivo: adesso, grazie ai primi agricoltori che hanno aderito, abbiamo a disposizione 14 ettari coltivati tra Condove e Sauze d’Oulx. Possiamo arrivare almeno a 40 ettari nel giro di un paio di anni».
Si tratta di una filiera capace di ridistribuire il valore su tutti gli attori: per questo, ad esempio, su alcune varietà di frumento viene riconosciuto il prezzo di 65 euro al quintale, contro i 23 euro al quintale normalmente proposti.
Altro tassello importante del progetto, il lavoro di sperimentazione attraverso il campo catalogo di Bruzolo, con oltre 24 varietà di antichi grani, e il campo di confronto di ecotipi locali e varietà di segale in collaborazione con l’Università di Torino. Le porte sono lasciate aperte a collaborazioni con associazioni di categoria, cooperative, istituzioni e fondazioni che potrebbero essere il volano per raggiungere i traguardi più rapidamente: il programma è ancora da fare e c’è spazio per tutti. Il 29 febbraio l’incontro sarà dalle 9:30 alla Casa del Quartiere di Bruzolo proprio per fare il punto della situazione e pianificare insieme i passi futuri, ascoltare gli agricoltori già inseriti nel progetto e valutare nuove candidature per la semina del 2020. Per richiedere informazioni, si può a info@mulinovalsusa.it
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