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Territorio  

Bouc saluta. Ritorna Tron

Bouc saluta. Ritorna Tron

Le elezioni comunali di domenica 10 giugno non hanno lasciato dubbi sul risultato: dopo cinque anni all’opposizione, Rino Tron, già sindaco dal 2008 al 2013, è nuovamente a capo di Roure.

Diversamente dalle scorse elezioni, non c’è stata una battaglia all’ultimo voto. I dati dello scrutinio non lasciano margine a discussioni: la lista civica di Tron, “Noi per Roure” ha ottenuto 354 preferenze contro le 84 del “Popolo della Famiglia”.
Saranno sette i consiglieri della lista del sindaco ad affiancarlo nel lavoro: Simone Allaix, Davide Heritier, Viviana Crestani, Anna Baudissard, Alfredo Licata, Michele Bouc e Manuel Rostagno.

Il neosindaco Rino Tron impegnato nel suo discorso in occasione della “Festa della Valaddo” a Villaretto (Foto Claudio Bonifazio)

Il neosindaco ha dichiarato: «Non voglio polemizzare con chi c’era prima, ma ora il nostro obbiettivo è di ricominciare dalle cose elementari come il taglio dell’erba e la pulizia delle strade che a onor del vero finora le condizioni del tempo non hanno permesso di fare». La trafila prevede ora «il primo consiglio comunale sarà venerdì 29 giugno alle 18: abbiamo fissato data e orario per venire incontro alle esigenze dei rappresentanti della minoranza che arrivano da lontano». L’ordine del giorno della seduta prevede come da prassi l’esame delle condizioni di eleggibilità e compatibilità di sindaco e consiglieri, il giuramento del primo cittadino, la comunicazione della Giunta e l’approvazione delle linee programmatiche per il quinquennio del mandato. Tron ha già scelto la sua squadra di governo: «La giunta sarà composta da  Simone Allaix, che sarà anche il mio vicesindaco, e da Davide Heritier». Per i comuni come Roure la legge non prevede ulteriori posti da assessore, ma non per questo il sindaco vuole privarsi del contributo del resto della sua maggioranza: «Agli altri consiglieri assegnerò delle deleghe». Rientrando alla postazione di comando dopo un mandato all’opposizione, Rino Tron dovrà portare avanti alcune scelte prese dal suo predecessore: «A breve convocheremo i proprietari dei terreni su cui verrà costruito il nuovo municipio, che sono ancora da acquisire, ma non dovrebbero esserci problemi. La prima cosa che mi preme è però capire quanti soldi ho a disposizione: il bilancio è già stato approvato, ma ad esempio per sistemare le strade i fondi non bastano e dovremo fare una variazione di giunta». Un’altra scelta che toccherà al sindaco è quella del segretario comunale: «A fine giugno scade l’incarico col dottor Matina, ma ritengo che a Roure il segretario non serva più di un’ora a settimana. Sarebbe meglio avere, come già in passato, un vicesegretario e mi aspetto con l’aiuto dell’Unione dei comuni di poter tornare a questa soluzione».

Rino Tron con la collega sindaca Monica Berton alla funzione ecumenica della “Festa della Valaddo” (foto Claudio Bonifazio)

La minoranza consiliare de “Il popolo della famiglia” si è aggiudicata tre seggi. Nelle fila dell’opposizione saranno Marcello Protto e Mara Festa ad affiancare la capolista Laura Fattorini. Quest’ultima si è detta soddisfatta: «Tra i vari comuni dove “Il popolo della famiglia” ha espresso una lista, a Roure abbiamo ottenuto il secondo miglior risultato. Oltretutto per una lista esterna e con persone poco conosciute ricevere quasi il 20% dei voti è stata una buona risposta. Evidentemente sono stati colti dalla cittadinanza i valori che testimoniamo e che continueremo a portare avanti nella nostra esperienza in consiglio, cercando di instaurare un clima di fattiva collaborazione con il sindaco e la maggioranza».

 Il bilancio dei 5 anni di Bouc

Il sindaco uscente, Carlo Bouc, nel fare un bilancio della sua esperienza amministrativa, sottolinea le difficoltà incontrate: «Eravamo un gruppo del tutto nuovo nel campo amministrativo e c’era molta diffidenza nei nostri confronti». A complicare le cose, oltre a un susseguirsi di segretari comunali con esiti non sempre lusinghieri,  «c’è stata l’entrata in vigore della legge sul pareggio di bilancio che di fatto ha bloccato l’avanzo di amministrazione sul quale il nostro comune tradizionalmente contava».

Un’altra tegola caduta sull’amministrazione Bouc è stata,  a seguito di un controllo dell’ASL, la necessità di trasformare la casa di riposo “Poet – Del Ponte” che «si è rivelata il pretesto per la rottura della maggioranza» (con le dimissioni dal consiglio della vicesindaca Romina Martin e dell’assessore Elmo Bordiga). Sulla vicenda Bouc commenta con una nota di soddisfazione: «Proprio in questi giorni si è riusciti a risolvere la criticità con l’assegnazione del bando comprendente i lavori di ristrutturazione e la relativa gestione per 20 anni garantendo così oltre ai posti di lavoro anche un significativo introito per il comune».

Anche il clima non ha favorito l’operato dell’amministrazione: «l’alluvione del novembre 2016 una serie di strascichi li ha lasciati». E se «nel passato tutti i danni venivano finanziati da enti superiori questa volta gli unici soldi che per il momento sono arrivati sono quelli relativi ai lavori svolti nei giorni dell’emergenza». Dopo l’alluvione «nel 2017 si è poi verificata la siccità con gli incendi che per fortuna non hanno causato danni ad abitati e persone», ma a seguito della siccità «c’è stata anche l’emergenza acqua dell’acquedotto nel periodo Natale – Pasqua risolta con interventi provvisori sulla rete». A parte le difficoltà Bouc rivendica però interventi su strade e strutture in varie località e «la sostituzione di tutti i corpi illuminanti dell’illuminazione pubblica con luci a led: siamo primo comune della valle totalmente a led!». Il giudizio sull’esperienza da sindaco è però positivo: «Mi ha permesso di conoscere dall’interno il mondo della pubblica amministrazione oltre a mettermi in contatto e farmi conoscere meglio molti concittadini. È stata importante la collaborazione con le associazioni e la cittadinanza e poi con gli altri comuni della valle sia per  tutelare che per cercare di incrementare i servizi sul territorio e trovare il modo per creare opportunità di lavoro in loco in mancanza del quale il futuro non è certamente roseo».

GUIDO ROSTAGNO

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