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Territorio  

Auto storiche e da collezione da Carmagnola alle sorgenti del Po

Auto storiche e da collezione da Carmagnola alle sorgenti del Po

Ci sono riuscite tutte, o quasi, le 52 vetture storiche e da collezione a percorrere , appena sotto le sorgenti del Po. Tante erano le vetture iscritti al raduno che si è svolto il 27 settembre, a ritmo frizzante sulle strade e anche a tavola. I partecipanti si sono raccolti a Carmagnola, e alle 9 in punto la numero 1 della serie, una Topolino C Giardinetta del 1955 ha preso il via per dirigersi verso Bibiana, attraversando Casalgrasso, Pancalieri, Vigone, Villafranca Piemonte, Cavour, dove si sono fermate nella piazza principale per prepararsi alla scalata del Montoso. Purtroppo, proprio nel tratto pianeggiante, ha alzato bandiera bianca l’utilitaria torinese per un guasto tecnico risultato irreparabile on the road anche per il suo proprietario, Francesco Simonato, pilota che ha portato con Overland i camion Iveco nei deserti di tutto il mondo.

Raffreddate le vetture e preparati gli animi il gruppo si è preparato a scalare gli oltre novecento metri di dislivello tra Bibiana e Montoso, prima di tuffarsi in una discesa mozzafiato verso Bagnolo, guidati dalla Citroën 2CV di Luciano Curasi, che ha ereditato la palma della vettura meno potente del lotto, ma che si è dimostrata capace di superare le difficoltà altimetriche. A Bagnolo le vetture sono state parcheggiate in Piazza San Pietro, punto di incontro domenicale della cittadina e sono state accolte da un aperitivo campagnolo e dalla musica della marcing band “SaxMania” con sax e tamburi, sfilando fra le vetture. Verso l’una partenza per l’ultimo tratto sfilando nel centro di Barge, superando l’erta della Colletta, quindi la discesa verso Paesana, per riprendere dolcemente a salire fino a Crissolo e da lì affrontare l’ultimo strappo di quattro chilometri che dai 1300 metri del paese portano ai 1714 metri del Pian della Regina dove il raduno si è concluso con il tradizionale pranzo.

Molto variegato l’elenco delle vetture partecipanti che hanno destato la curiosità e l’ammirazione della gente sia durante le soste sia nei paesi attraversati dal lungo serpentone. A prendere il via per prime sono state le storiche, fra le quali spiccava l’MG A Twin Cam Competizione del 1959 di Giuseppe Gallarà, che incurante del freddo mattutino si è presentato a cielo aperto (ma non avrebbe potuto fare altrimenti visto che per questa versione della sportiva inglese non è prevista capottina); munito di caschetto di cuoio e occhiali da aviatore ha affrontato baldanzosamente tutto il percorso. a seguire la Porsche 356 del 1962 di Antonio “Uccio” Giraudi e la rarissima Fiat 1300 Familiare di Michele Nicola e altre sei classiche.

Quindi era la volta di due fuoristrada (fra i quali il Land Rover che nel 1977 ha affrontato i deserti della Mongolia) e delle classiche da rally, con Lancia Fulvia HF, 124 Abarth, Peugeot 205 GTI e Clio Williams che precedevano un pacchetto di Lancia Delta HF che si sono confrontate con le loro avversarie sulle prove speciali di un quarto di secolo fa, ovvero le Subaru Impreza. Era poi la volta delle instant classic, quelle vetture non ancora entrate nella storia, ma che già ne fanno parte come Lotus Elise, Opel GT, Fiat Barchetta, 595 Abarth e nuova 124 Abarth per chiudere con una miscellanea di Ferrari e Porsche in un confronto di motore e stile che ha animato le discussioni nelle piazze e sulla tavola.

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