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Salute  

AslTo3. A Rivoli un intervento innovativo sulla Fibrillazione Atriale

AslTo3. A Rivoli un intervento innovativo sulla Fibrillazione Atriale

Tempi di esecuzione più brevi e conseguente riduzione dell’attesa per l’intervento associata a una maggiore tollerabilità della procedura che non richiede assistenza anestesiologica. Questi i principali vantaggi della crio-ablazione della fibrillazione atriale mediante il sistema PolarXapplicato per la prima volta in Piemonte mercoledì 9 giugno all’ospedale di Rivoli  dall’equipe cardiologica  diretta dai primari di Rivoli e Pinerolo, Ferdinando Varbella e Riccardo Riccardi. Le due  procedure effettuate dal team di specialisti aritmologi  composto da Antonio Mazza,  Ruggero Maggio, Anna Ferraro e Ilaria Meynet, hanno avuto successo e i pazienti sono stati dimessi 24 ore dopo completamente mobilizzati. 

Il sistema POLARx, frutto della continua innovazione tecnologica, consiste in una procedura che attraverso un palloncino e un catetere mappante, consente di registrare i segnali elettrici anomali e congelare il tessuto cardiaco intorno alle singole vene polmonariindividuate come causa principale dell’aritmia, con una sola erogazione di crioenergia (tecnica one-shot).

La Fibrillazione atriale è uno dei disordini più frequenti del ritmo cardiaco, colpisce in particolare gli anziani, con percentuali sul totale della popolazione che vanno dall’1,3% per pazienti sotto i 65 anni al 9-10% per quelli sopra i 76 anni, può alterare e ridurre la quantità di sangue che ad ogni battito viene messa in circolo nel corpo. Inoltre, la Fibrillazione Atriale è responsabile del 20% degli ictus ischemiciLo “stroke” o ICTUS rappresenta la prima causa di morte e la terza di invalidità, colpisce ogni anno 200.000 italiani e ha un costo per il sistema sanitario che oscilla fra i 12 e i 30 miliardi di euro l’anno (Stroke – American Heart Association) e rappresenta, tuttora, la prima causa di morte e la terza di invalidità. Per chi soffre di Fibrillazione Atriale, il rischio ictus è di 3-5 volte superiore rispetto ad altri pazienti.

I pazienti affetti da Fibrillazione Atriale lamentano spesso stanchezza e ridotta tolleranza allo sforzo perché il cuore in fibrillazione perde fino al 20% della forza di contrazione e spesso compaiono i veri e propri sintomi di scompenso cardiaco con gambe gonfie e accumulo di fluidi nei polmoni. I primi trattamenti per contrastare la Fibrillazione Atriale sono, in genere, farmacologici, con la somministrazione di antiaritmici e anticoagulanti.  In molti casi, però, quando la patologia è nella sua fase iniziale e ancora non si è cronicizzata (Fibrillazione Atriale parossistica), si è mostrata maggiormente efficace l’ablazione cardiaca, finalizzata a cicatrizzare e distruggere il tessuto che causa il battito anomalo e lo diffonde.

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